Il caso rette al Busi accende
il consiglio casalese
Non poteva che scaldare gli animi la questione della RSA Busi di Casalmaggiore con i rincari sulle rette che sono stati oggetto di una interpellanza da parte del Gruppo Toscani. Il sindaco Filippo Bongiovanni, rispondendo alla prima parte del documento, ha parlato di prime domande “intellettualmente disoneste perché io fino al 2009, quando ero in minoranza, ho consigliato di applicare l’aumento di un euro ogni anno sulle rette mensili, per non arrivare a questa situazione, dove l’aumento è più marcato e si farà sentire”.
“Ciò detto – ha evidenziato il sindaco – le rette della RSA Busi si pongono al di sotto della media di ATS Valpadana, tanto che il ritocco è stato possibile per questo: nel 2024 ATS aveva chiesto di non aumentare le rette alle RSA che già fossero sopra la media, mentre per il 2025 la Regione non ha stabilito blocchi, perché tutte le RSA sono in sofferenza. Il motivo? L’aumento dei costi dell’energia e i rinnovi contrattuali. Il disavanzo reale per il Busi è di 440mila euro”.
Come noto ora il costo è di 75 euro al mese per la RSA e di 120 euro al mese per il Nucleo Alzheimer, “che aveva costi nettamente più bassi delle altre case di riposo, non più sostenibili – ha rimarcato Bongiovanni -. Con la presidente Masseroni mi incontro molto spesso e siamo convinti che la strada sia giusta”.
In merito al personale Bongiovanni ha spiegato che la scelta di affidarsi a un appalto esterno è prassi consolidata in altre case di riposo come Crema, Castelverde e Pomponesco, che la formula dura un anno e dunque si potrà poi rivedere e che le quattro infermiere somministrate vanno a sostituire altre quattro che hanno deciso di non rimanere.
Sulla scelta criticata del nuovo direttore amministrativo, Bongiovanni ha spiegato di avere scelto una persona che dovrà gestire al meglio le economie. “Ma con i suoi 83mila euro lordi andiamo a risparmiare rispetto alla somma di due precedenti figure che erano in seno alla struttura col precedente Cda. Gli aumenti non fanno comunque piacere, ma sono indispensabili”.
Toscani ha criticato alcune cifre e ha chiesto lumi sulla riqualificazione di Palazzo Turati, operazione sconsiderata secondo la minoranza. “Quando attacca la ex presidente che oggi è nostra rappresentante in Cda – ha detto Toscani – dovrebbe fornire cifre corrette. Sotto il suo mandato è stato preso uno psicologo a 49mila euro per sostituirne un altro e comunque non è mai stato inquadrato come dirigente, come invece accaduto subìto col nuovo direttore amministrativo. Sottolineo che la nostra consigliere ed ex presidente ha scelto di rinunciare al compenso in favore della RSA: questo perché c’è chi fa politica per interesse pubblico e chi invece la fa per interessi personali”.
“E’ stato messo a posto un immobile – ha risposto il sindaco sul tema della riqualificazione di Palazzo Turati – che si stava svuotando, dato che lì dentro era rimasta solo Casalasca Servizi. Ma i problemi del Busi partono da altre operazioni, come ad esempio l’acquisto di Casa Fontana, comprata a prezzo altissimo. Per quanto concerne il patrimonio del Busi, so che sono stati venduti in passato terreni per dare ossigeno anche ai bilanci. Al momento non so se vi siano altre operazioni in tal senso, ma non è tutta mia competenza, anche perché la presidente Masseroni è venuta in consiglio facendo un ampio resoconto della situazione trovata e di quello che si farà”.
Giovanni Gardani (video Alessandro Osti)