Bozzolo, le scuole incontrano
il cappellano del carcere

“Un racconto di una profondità straordinaria”. “Indimenticabile testimonianza”. Sono alcuni dei commenti a caldo raccolti dai ragazzi che, nei giorni scorsi, presso l’Aula Magna della scuola secondaria di I grado di Bozzolo, hanno partecipato all’incontro con don Roberto Musa, cappellano del carcere di Cremona da 15 anni.
Ad attenderlo, insieme alla Dirigente Scolastica, Elena Rizzardelli e al parroco del paese, don Francesco Cortellini, era tutta la redazione di Increscendo, il magazine online, interamente realizzato dagli alunni, che – da ormai un decennio – costituisce uno degli architravi progettuali dell’Offerta Formativa dell’Istituto Comprensivo “Scipione Gonzaga”. Una compagine di oltre venti alunni appartenenti alle tre classi della secondaria che, a partire dai loro direttori di quest’anno, Ginevra Ravagna e Alessandro Micheloni, avevano fortemente voluto quest’ incontro.
Un’esigenza, la loro, scaturita da appassionati dibattiti nati e sviluppatisi nelle riunioni settimanali del magazine, a seguito della lettura e discussione di diversi articoli di cronaca: l’ergastolo a Turetta, la detenzione di Cecilia Sala in un carcere iraniano, i tanti casi di devianza giovanile, i troppi suicidi nelle carceri italiane, molti dei quali riguardanti giovani e giovanissimi.
Più in generale, riflessioni legate alle idee di pena e di giustizia, di detenzione come periodo utile alla riabilitazione della persona ma anche come possibile ansa di rancore e di irriducibile solitudine. Quasi due ore di scambio, di condivisione di una pellicola esistenziale che il sacerdote cremonese – incalzato dai tanti spunti e domande rivoltegli dai ragazzi – ha srotolato con grande sincerità, offrendone dettagli e soffermandosi su frammenti particolarmente significativi.
La chiamata del vescovo a ricoprire il ruolo, l’impatto con la realtà carceraria, la bellezza e la complessità dei tanti incontri con le persone gravitanti attorno alala dimensione del carcere, dai detenuti ai famigliari al personale addetto.
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