Medicina Sportiva, nessuna
risposta: già saltate 340 visite
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Trecentoquaranta visite saltate per un totale di poco superiore agli 8mila euro (8.080 per la precisione) di entrate venute meno. Questo da settembre a dicembre e per gennaio e febbraio già si è costretti a dire altri nomi, con perdita di altri introiti e, quel che è peggio, incapacità di sostenere una domanda che si conferma molto alta.
E’ la storia paradossale del Centro di Medicina Sportiva di Casalmaggiore, in zona Baslenga, unico abilitato a effettuare visite medico-sportive della zona Oglio Po, e dunque al servizio di un bacino d’utenza di circa 80mila abitanti, che però subisce la carenza di professionisti e potrebbe anche chiudere.
La notizia era già stata data un mese e mezzo fa, ma da allora poco si è mosso e adesso si conoscono anche i numeri della crisi. Nessuna risposta dall’Associazione di Medicina Sportiva a livello nazionale, nessuna nemmeno da Mantova, con il Centro abilitato che probabilmente avrebbe più interesse a rilevare l’immobile, che però è del comune, piuttosto che prestare uno dei suoi professionisti.
Ora Carlo Stassano, presidente Interflumina, ha deciso di scrivere all’ATS Valpadana, che in sé non ha competenza in senso stretto ma che deve essere resa edotta del problema, anche per cercare un ultimo disperato tentativo di salvataggio.
Servirà? Difficile dirlo, certo è che al Centro continuano ad arrivare telefonate da parte di sportivi che provano a prenotare visite: ma per gennaio, i sei giorni in cui l’unica dottoressa rimasta è operativa, sono già tutti esauriti e dunque vengono detti altri no. In primavera poi l’addio anche di questa professionista potrebbe davvero segnare la fine del servizio: la corsa contro il tempo va avanti inesorabile.
G.G. (video Alessandro Osti)