Giampietro Lazzari
svela il suo libro
La Biblioteca Civica di Casalmaggiore ospita la presentazione del libro “Storie di nebbia e altre cose poco chiare”, scritto da Giampietro Lazzari, edito da Giacovelli Editore. L’evento è in programma sabato 14 dicembre alle ore 16:00.
L’opera raccoglie ventitré racconti ambientati in una Bassa Padana insolita e suggestiva. Ogni storia intreccia elementi legati alla dimensione terrena con momenti di mistero e introspezione, offrendo al lettore una narrazione intima e coinvolgente. La nebbia, protagonista simbolica e atmosferica, diventa metafora di ciò che sfugge alla comprensione immediata, spingendo a guardare oltre e dentro di sé.
Durante l’incontro, l’autore Giampietro Lazzari dialogherà con Giovanna Anversa, esplorando temi, personaggi e ispirazioni del libro. Le letture saranno affidate alla voce di Giuseppe Boles, che darà vita ad alcuni estratti scelti per accompagnare il pubblico in questo affascinante viaggio narrativo.
Giampietro Lazzari nasce nel 1966 a Casalmaggiore, cittadina lombarda affacciata sul fiume Po, al confine con la provincia emiliana e mantovana. Dopo aver frequentato il liceo classico nella sua città natale, si laurea in giurisprudenza presso l’Università di Parma. Attualmente ricopre il ruolo di dirigente in un’amministrazione pubblica, ma non ha mai abbandonato il suo legame profondo con la terra d’origine e le sue atmosfere suggestive.
La passione per la narrazione lo porta, in età matura, a dedicarsi alla scrittura di racconti brevi. Le sue prime storie esplorano le peculiarità della vita nella Bassa Padana, fatta di nebbie avvolgenti, estati infuocate e personaggi intrisi di umanità. Successivamente, il suo universo creativo si amplia, includendo narrazioni che spaziano tra memoria e immaginazione.
Alcuni dei suoi racconti sono stati premiati in concorsi letterari nazionali, consolidando il suo percorso di scrittore attento alla dimensione intima e simbolica della realtà. Storie di nebbia e altre cose poco chiare rappresenta un viaggio narrativo attraverso luoghi e sentimenti universali, dove la nebbia diventa metafora di ciò che si cela oltre l’apparenza.
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