ColtivaCorti approda a
Bologna nella mitica Cineteca
Prendi la Cineteca di Bologna, uno dei colossi a livello di archivio e ricerca cinematografica in Italia. Aggiungi il Festival ColtivaCorti, che inventato dai Genitori Instabili, compagnia di Casalmaggiore, ha preso scalato dall’orizzonte locale a quello nazionale, restando nell’Oglio Po ma aprendosi a lavori giunti da tutta Italia. Unire le due cose significa mettere in contatto persone che parlano la stessa lingua: ecco perché a Bologna è nato l’evento Regenera, che si terrà tra il 13 e il 15 dicembre.
L’obiettivo? Fare quello che i Genitori Instabili, guidati dall’agricoltore biologico Valter Cavalli, fanno da sempre: parlare dell’agricoltura mediante il cinema. “Quello di questi due giorni sarà un numero zero – avverte proprio Cavalli – ma qualora tutto funzioni, potremmo pensare di spostare il festival ColtivaCorti proprio a Bologna, alla Cineteca nazionale. Ciò non significherebbe perdere la nostra identità territoriale, per due motivi: da un lato perché resterebbe nel comprensorio il ColtivaCorti a scuola; in secondo luogo perché il ColtivaCorti nasce proprio come festival itinerante, dunque destinato a girare l’Italia”.
Il contatto è avvenuto nei giorni scorsi mediante Fondazione Cariplo, che ha già finanziati progetti legati all’agricoltura bio dell’Oglio Po. Mercato ritrovato, una istituzione a Bologna, e Fondazione Humus hanno fatto il resto. All’interno di seminari sull’agricoltura che scandiranno la tre giorni bolognese verranno proiettati una dozzina di corti lanciato proprio dal Festival ColtivaCorti. Tra questi anche due del Casalasco: “Cavolo” di Alessandro Zaffanella e “ColtivaCorti” di Leida Avigni. Alla presenza, venerdì, anche dell’acclamato regista Mario Martone, che nobiliterà ulteriormente il contesto.
Giovanni Gardani (video Alessandro Osti)