Politica

Sanità, "Belleri ha chiesto
più spazi per Casa Comunità"

Due anni fa, il 17 novembre 2022, veniva inaugurata la Casa di Comunità a Casalmaggiore

La Casa di Comunità a Casalmaggiore avrà uno sviluppo, perché il nuovo direttore di ASST Cremona Ezio Belleri ha chiesto nuovi spazi per un’espansione già nel 2025. E’ stato rivelato in consiglio comunale a Casalmaggiore.

Liste d’attesa, problemi di integrazione con la medicina del territorio e il destino reale del distretto Oglio Po: temi già noti (e cronici) che però sono tornati in consiglio, discussi mediante il pungolo del gruppo Casalmaggiore la tua Città con il documento letto dal consigliere (e medico all’ospedale Oglio Po) Luigi Borghesi.

La mozione non è passata per un motivo illustrato dal sindaco Filippo Bongiovanni: “Alcuni passaggi sono ampiamente condivisibili, altri meno – ha detto il primo cittadino – ma se lo scopo della mozione è, prima di tutto, convocare un tavolo di discussione sulla sanità territoriale, allora posso dirvi che probabilmente il prossimo 11 dicembre, o comunque entra la fine dell’anno, l’incontro si farà. Ci saranno entrambe le ASST, che devono approvare un piano di sviluppo del polo territoriale, e approfondiremo il futuro del nostro distretto”.

L’ambito sperimentale, firmato nel 2022 dagli allora direttori Giuseppe Rossi (Cremona) e Mara Azzi (Mantova), si è rivelato di non facile gestione ma la convenzione verrà rinnovata, anche se prima di tutto si dovrà parlare del contenuto, per avere un miglioramento effettivo.

Borghesi ha apprezzato l’impegno e la calendarizzazione dell’incontro ma ha detto che sin qui non è stato fatto nulla. “Anche l’ospedale Oglio Po, nel cartello sopra l’ingresso, non reca più i nomi di Bozzolo e Viadana e questo è sintomatico di come non ci sia una vera collaborazione territoriale, come dovrebbe essere in un distretto che funziona. Servono linee guida chiare sulla gestione del personale e sulle competenze delle due aziende sanitarie. Non è semplice la gestione, si sa, ma l’impegno è stato preso. Inoltre le Case di Comunità funzionano nel mantovano ma non a Casalmaggiore. Invece gli ospedali di Comunità dovrebbero avere 30 posti letto e invece a Viadana sono 10, ad esempio”.

“Occorre distinguere – ha replicato Bongiovanni – tra ambito sanitario, ossia l’Ospedale, e il socio-sanitario, ossia la Casa di Comunità. Personalmente la cosa che mi infastidisce di più è che un post acuto che esce da Oglio Po, se è residente a Casalmaggiore, fatica a trovare posto a Bozzolo o a Viadana rispetto ai residenti in questi due comuni. Questo non va bene, perché bisogna ragionare da distretto. Dieci posti letto sono pochi, avete ragione, ed è la prima criticità da risolvere. Sulla Casa di Comunità, Belleri ha preso in mano la situazione e vuole ampliarla, migliorando di conseguenza i servizi”.

Discorso diverso per le liste d’attesa e il personale in sotto numero. “Problemi nazionali e non solo locali e per questo di difficile risoluzione anche se ci si sta lavorando” è stato ribadito.

Da Luciano Toscani una provocazione. “Perché non fare una ASST Casalasco Viadanese? Sarebbe senza costi per la Regione. In fin dei conti esiste una ASST di Crema. L’altro tema che ci sta a cuore è il recupero dell’ex ospedale di via Cairoli, che può essere una risposta anche alle esigenze di spazi e che spero non diventi solo un rudere da mettere all’asta”.

Annamaria Piccinelli ha approvato il discorso dell’autonomia. “Non sentiamo Cremona molto alleata, è noto – ha rimarcato –. Noi avevamo perplessità sul fatto che il distretto potesse avere gambe per camminare da solo. Una ASST autonoma sarebbe volare molto alto, ma perché non provarci? La politica deve anche osare”.

Giovanni Gardani

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...