il nuovo Pontefice
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Beati qui sitiunt: il tabernacolo di Paride Bini. Lo sportello della custodia eucaristica di questa cappella è stato realizzato da Paride Bini (Casalmaggiore, 1907 – 1959), incisore e artista a tutto tondo, che si dedicò a questo tipo di produzione negli anni del Dopoguerra. Verrà scoperto e spiegato da Marco Orlandi sabato 23 novembre alle ore 15.30 con una visita guidata al Santuario.
Formatosi presso l’Accademia di Brera, nella sua città praticò l’arte incisoria lavorando soprattutto per le fabbriche di monili e oggetti devozionali in materiale non prezioso che hanno fatto di Casalmaggiore una specie di distretto della bigiotteria, le Fabbriche Riunite Placcato Oro. Paride Bini ha firmato ad esempio alcune delle più belle medaglie dedicate a San Francesco (in cui il volto scavato del Poverello d’Assisi trasmette una intensissima spiritualità), ma anche moltissime placchette o ciondoli con volti di santi, papi e scene religiose.
In questo tabernacolo è rappresentata una coppia di cerve che si abbevera ad una sorgente, immagine ripresa dal Salmo 41 della Bibbia («Come la cerva anela le fonti d’acqua, così l’anima mia desidera Te, o Dio») che simboleggia l’anima del cristiano che aspira a “dissetarsi” in Dio. La scritta “Beati qui sitiunt” si rifà invece alla quarta beatitudine del Vangelo di Matteo (5,6): “Beati coloro che hanno sete” perché potranno placarsi alla fonte dell’acqua e dell’Amore di Dio.
Moltissime delle medaglie e dei manufatti religiosi firmati dall’incisore Paride Bini sono conservati ed esposti al Museo del Bijou di Casalmaggiore – di proprietà del Comune e riconosciuto da Regione Lombardia – aperto al pubblico dal martedì alla domenica. Informazioni sul sito www.museodelbijou.it o contattando il numero 0375 284424.
redazione@oglioponews.it