Politica

Cavatorta: "Sicurezza, comune c'è
Ma situazione non così grave"

Tema sicurezza: a Viadana sono giorni caldi. E così anche il sindaco Nicola Cavatorta ha deciso di prendere la parola, per difendere l’operato dell’amministrazione. “Prima di tutto va precisato che la sicurezza reale rispetto a quella percepita sono due cose ben differenti: l’impegno costante nel settore sicurezza a livello comunale è sempre stato, almeno dal 2015 ad oggi tra le priorità delle ultime amministrazioni comunali. L’assessore Bellini che da poco ha lasciato il posto al neo assessore Avigni, è sempre stato impegnato nell’organizzazione del personale della Polizia Locale. Ad oggi contiamo 13 agenti assunti in organico, questo numero rappresenta il più alto nella storia del corpo a Viadana”.

“L’obbiettivo – precisa Cavatorta – è sempre stato quello di implementare il numero degli addetti alla sicurezza nel nostro Comune, tanto da impegnare l’ufficio personale con ben tre concorsi pubblici per l’assunzione negli ultimi tre anni, l’ultimo dei quali è stato fatto col Comune di Casalmaggiore, Ente col quale, unitamente al comune di Dosolo, sono in essere convenzioni utili nello svolgimento di servizi di pattugliamento durante le manifestazioni e nelle frazioni nord”.

“Ricordo quando da giovane consigliere comunale di minoranza – spiega il sindaco – il governo aveva regolarizzato le “ronde” (termine che lascia a desiderare) e proposi all’allora amministrazione comunale di sinistra di adottarle anche a Viadana, all’epoca fu scartata l’idea. Nella passata Amministrazione Comunale, indicativamente dal 2017, il territorio comunale gode dell’importante servizio degli assistenti civici, colgo l’occasione per ringraziarli, i quali prestano un lavoro di aiuto alla Polizia Locale, non da ultimo durante l’assurda notte di Halloween”.

Cavatorta precisa che ogni azione è supportata dai numeri. “Durante questo mandato sono aumentate da una a due le sere in cui la pattuglia dei vigili è presente sul territorio, forse unico caso dopo Mantova città e In questi ultimi nove anni sono state più che triplicate le telecamere, andando a sostituire un impianto poco funzionante e vetusto lasciato in eredità dalle passate amministrazioni comunali. Sono circa 130 ad oggi e tutte collegate, oltre che al comando della polizia locale anche con l’arma dei Carabinieri e svolgono un’importante mansione utile alle indagini. Questo nuovo impianto, frutto d’investimenti anche grazie all’utilizzo di risorse derivanti da bandi regionali, ha un valore di alcune centinaia di migliaia di euro”.

“Va precisato – aggiunge Cavatorta – che i capitoli relativi al costo del personale, da far rientrare nella spesa corrente, e quelli della videosorveglianza, da far rientrare in quelli relativi agli investimenti, non possono essere confusi, tanto che gli uni sono indipendenti e non vincolanti rispetto agli altri. La Polizia Locale ormai da un paio di anni a questa parte inoltre è impegnata anche nella prevenzione e controllo degli stupefacenti, tanto da dotarsi, per rimanere in tema di strumentazione, del corredo necessario per i test specifici. Da sempre impegnati anche in giornate dedicate alla formazione nelle scuole, i nostri agenti, continueranno anche nei prossimi mesi questo importante sodalizio”.

“Sicuramente le ultime proposte relativa ai taser vanno prese in considerazione, anche se da quello che so, la normativa pone dei vincoli precisi per i comuni delle nostre dimensioni e sono necessarie le autorizzazioni del caso, da valutare se le deroghe sono valide anche per il 2025. Rimaniamo comunque aperti alle proposte, le quali compatibilmente con la reale fattibilità e necessità possono essere sviluppate dall’amministrazione comunale”.

“Non confondiamo però la sicurezza generale di un Comune – conclude Cavatorta – con alcuni più o meno gravi episodi relativi ad un certo disagio giovanile, di cui tanti operatori si stanno occupando non senza difficoltà, dalla scuola alle parrocchie, dalle società sportive ai servizi sociali. Le famiglie da sempre hanno il compito primario dell’educazione e di intercettare le problematiche adolescenziali. I dati esposti annualmente dalle forze dell’ordine indicano sì il permanere di alcuni reati, ma anche il calo di tanti altri. Con questo non voglio di certo dire che i problemi non ci sono, ma che tanto è stato fatto e tanto è in programma di fare, accettando il contributo di tutti”.

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