Economia

Assemblea industriali, Renzi:
"Superare le follie del Green Deal"

Foto Sessa

cambiamenti in corso e le scelte dell’Italia e dell’Unione Europa al centro della tavola rotonda che si è tenuta lunedì mattina durante l’assemblea degli industriali cremonesi a Cremona Fiere.
Protagonisti del dibattito, moderato dal direttore di Class CNBC Andrea Cabrini, il senatore di Italia Viva Matteo Renzi, il vicepresidente del PPE Massimiliano Salini, il co-founder e Ceo di “New-cleo” Stefano Buono e il presidente di Federacciai Antonio Gozzi.

Tra le tematiche affrontate, le azioni in campo industriali poste in essere dall’Ue, che comprendono anche quella che è stata rinominata ‘ideologia verde’. “Bisogna superare le follie del green deal, e l’unico modo per farlo è puntare sul nucleare di vecchia e nuova generazione – ha affermato il senatore di Italia Viva Matteo Renzi, che non risparmia stoccate anche all’attuale presidente della commissione europea – per me Ursula Von Der Leyen è stata un disastro: non è una leader ma una politica che segue la moda del momento. All’estero, ciò che non si comprende è perché, in campo manifatturiero, Italia e Europa abbiano voluto ‘spararsi sui piedi‘, tarpandosi le ali da soli. Cosa fare quindi? bisogna darci da fare e lavorare. La verità è che è inutile piangere sul latte versato: per esempio, nel settore automotive bisogna puntare su un ‘campione europeo‘ e unire le forze tra Stellantis e Renault“.

Sempre in campo ambientale, inoltre, Renzi ha voluto sottolineare il ruolo giocato dall’intelligenza artificiale. “Una rivoluzione enorme, in ogni settore – ha proseguito il senatore – e bisogna imparare a gestirla. Ricordiamoci che, ciò che impatta sull’ambiente, non sono gli imprenditori ma i data center” che consumano un grande quantitativo di energia.

Sulla sinergia e cooperazione tra paesi membri dell’Unione ha voluto puntare il vicepresidente del PPE (e cremonese doc) Massimiliano Salini, anche in vista dell’audizione in parlamento Europeo del ministro Fitto fissata per la prossima settimana “non basta avere una maggioranza politica, che si scontra sull’incapacità degli stati di dialogare tra loro – ha sottolineato Salini – bisogna avere un testo condiviso. Cosa dobbiamo fare quindi come paese? recuperare la forza economica dell’Ue, che è la cooperazione e la collaborazione tra i Paesi. Europa compatta e con alleati forti“.

Gozzi “Problema culturale: basta pensare che l’Ue sia la prima della classe. Occorre un’agenda condivisa; un lavoro difficile, anche sul lato degli industriali. Ci sono interi settori europei (ceramica e chimica di base, per esempio) con la “neutralità climatica”, chiudono stabilimenti. Come possono fare investimenti se non hanno la certezza di esistere?”.

La discussione si è inoltre focalizzata sull’impiego del nucleare per la produzione di energia pulita. Presente per l’occasione, anche Stefano Buono, co founder e Ceo di New-cleo, un’azienda che è riuscita a raccogliere diversi milioni di euro per la realizzazione di reattori nucleari di ultima generazione. Due i principali obiettivi: lavorare con l’industria e avere energia a costi più bassi.

“Il nostro paese è affetto da una paura per il nucleare – ha affermato Buono – la sicurezza? quasi non la cito, il nucleare è uno dei modi più sicuri per produrre energia pulita. Con i nuovi reattori, non solo non c’è più il problema di disastri ma anche il problema della distruzione della macchina”.

Sul tema, è intervenuto anche Matteo Renzi “in questo Paese, quando governavo mi hanno attaccato per le trivelle nel Mediterraneo. Oggi mancano almeno 5 termovalorizzatori sul territorio nazionale; sempre ottime opere sul campo di altri. Questo governo vuole fare una cosa seria? transizione 5.0, oggi ferma, inchiodata. Le riforme promesse per il giorno del poi e del mai”.

“Il tema che portiamo al governo è di visione – ha affermato invece il presidente di Federaccai Antonio Gozzi – il nostro paese deve giocare una partita politica a difesa del suo Made in Italy e delle sue eccellenze. Non siamo qui per caso; siamo la seconda manifattura europea e quella destinata a resistere maggiormente. Da una parte bisogna quindi puntare a capire quali sono i nostri vantaggi competitivi, difendili e fai una battaglia politica in Ue come grande paese industriale. Bisogna ricordarci, tutti i giorni, che senza l’industria non esiste il sistema europeo come lo conosciamo”.

L’autonomia energetica europea oggi è un’utopia, un sogno – ha proseguito Gozzi – nello scorcio finale del mandato europeo, anche a causa del covid, i grandi paesi europei hanno aperto le porte a prestiti e aiuti europei. Gli Italiani devono chiedere più Europa, perché in caso contrario le asimmetrie aumentano nei confronti dei bilanci francesi e tedeschi”.

“Cos’ha fatto il governo per il settore industriale? – ha concluso Renzi – ha certamente ridotto le polemiche sulla stabilità, ma non sta contribuendo ad una reale crescita. Ho due proposte: tutto quello che gli imprenditori mettono da parte alla fine dell’anno se viene dato agli azionisti è tassato, se arriva invece ai lavoratori deve essere totalmente detassato, in entrambe le direzioni; bisogna inoltre lavorare per e con i giovani, per salari più giusti e stage retribuiti e più brevi”.

Andrea Colla

 

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