Politica

Accorpamento, la Parazzi difende
la scelta: "Ci saranno più risorse"

Sul tema dell’accorpamento scolastico che ha dato vita a un consiglio comunale molto caldo a Viadana lo scorso 25 ottobre, interviene ora la scuola Parazzi, che si era da subito detta favorevole a questa motta. “In consiglio – spiegano dalla scuola – abbiamo scelto di non intervenire per evitare di essere sommersi dalle contestazioni”.

“È emerso chiaramente – viene precisato – come l’incontro sia stato orientato a una strumentalizzazione politica della questione, più che all’interesse reale verso un progetto comune di crescita educativa e sociale. La “Parazzi”, fondata nel 1963, vanta sessant’anni di esperienze e competenze in più rispetto alla più giovane “Vanoni”, che attualmente non ha una strutturazione del personale docente della Secondaria di Primo Grado. La maggior parte del corpo docente in ruolo fa capo alla “Parazzi”, e alcuni dei docenti sono a scavalco per completare l’orario alla “Vanoni”. Esiste un unico dirigente scolastico tra i due istituti. Mariella Ceccarelli, infatti, è titolare alla “Parazzi” e reggente da tre anni alla “Vanoni”.

Il consiglio comunale aperto avrebbe potuto rappresentare un’opportunità preziosa per il Sindaco di illustrare i vantaggi derivanti dall’accorpamento dei due istituti, un’iniziativa che permetterebbe di migliorare e ottimizzare l’offerta formativa unendo risorse e competenze. Al momento delle repliche alle numerose critiche, una parte considerevole dei presenti ha preferito disertare la sala piuttosto che ascoltare, mettendo in crisi il principio basilare di un confronto democratico e costruttivo”.

“Un aspetto particolarmente spiacevole della discussione è stato il tentativo, da parte della minoranza, di sminuire la qualità formativa dell’Istituto “Parazzi”, sostenendo che la fusione ridurrebbe le opportunità educative e imporrebbe ai genitori un’unica soluzione formativa. Questa affermazione si basa su una visione pregiudiziale e non è supportata da dati oggettivi: i risultati delle Prove INVALSI, i successi nelle certificazioni linguistiche e i numerosi progetti educativi realizzati dalla “Parazzi” dimostrano infatti una qualità dell’offerta formativa comparabile ad altri istituti. Le accuse mosse dai sostenitori del “NO” appaiono quindi infondate e strumentalizzate politicamente, più che orientate alla reale tutela dell’istruzione”.

“Secondo l’Istituto Comprensivo “Parazzi”, l’accorpamento consentirebbe una distribuzione più efficace delle risorse didattiche, delle strutture e delle professionalità, garantendo un’organizzazione scolastica unitaria che abbracci tutte le fasce d’età, dalla Scuola dell’Infanzia fino alla Scuola Secondaria di Primo Grado.

Tale configurazione permetterebbe di assicurare una continuità educativa fondata sull’eccellenza delle professionalità “Vanoni” e “Parazzi”, offrendo ai bambini e ai ragazzi di Viadana opportunità formative di maggiore qualità. Inoltre, un istituto comprensivo unico, con una visione unitaria, potrebbe sostenere progetti didattici trasversali, favorire l’innovazione metodologica e didattica e sviluppare iniziative inclusive, promuovendo le competenze di cittadinanza. Si tratta di un’opportunità per rafforzare l’identità scolastica del territorio, elevando i livelli qualitativi e garantendo un approccio pedagogico centrato su valori educativi comuni, orientati alla collaborazione e al rispetto”.

“La proposta di accorpamento – concludono dalla Parazzi – non nasce dalla volontà di imporre scelte, ma dall’intento di offrire una risposta concreta a un territorio in evoluzione, puntando a un modello di istruzione che valorizzi ogni risorsa e coinvolga tutte le parti interessate, famiglie comprese. I rappresentanti dell’Istituto “Parazzi” credono fermamente nella sinergia con il personale della “Vanoni”, nella collaborazione con le famiglie e nell’inclusione, lavorando in un clima di rispetto e condivisione. In un momento storico in cui le risorse vanno ottimizzate e i bisogni formativi riorganizzati in modo inclusivo, è fondamentale che le decisioni vengano prese in un clima di ascolto reciproco, mettendo al centro gli interessi dei ragazzi, lontano da sterili strumentalizzazioni politiche”.

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