ANDOM consegna all'Oglio Po
l'ecografo in ricordo di Nazza
L’apparecchiatura verrà condivisa fra Pediatria e Day Hospital Oncologico.
Mercoledì 30 ottobre è stata consegnata una nuova apparecchiatura Eco Venosa alla Pediatria e al Day Hospital Oncologico dell’ospedale Oglio Po, frutto delle donazioni raccolte attraverso il progetto ANDOM. L’iniziativa, nata da un’idea del giornalista Nazzareno Condina, scomparso l’11 settembre scorso, è stata sostenuta da una speciale raccolta fondi realizzata con la vendita di magliette colorate che ha visto una straordinaria partecipazione, non solo sul territorio del Comprensorio dell’Oglio Po, ma anche tra i casalaschi emigrati all’estero.
La consegna dell’ecografo è avvenuta nella sala riunioni dell’ospedale, dove Cristina Magni, psicologa e moglie di Condina, ha consegnato l’apparecchiatura al direttore Generale dell’Asst di Cremona, Ezio Belleri. All’evento erano presenti, tra gli altri, il Direttore della Pediatria Claudio Cavalli e i referenti del Day Hospital Oncologico Matteo Brighenti, Federico Pasin e Barbara Lunardini.
“In quella foto di rito al termine della consegna”, aveva scritto Nazzareno sui social, “vorrei ci foste tutti. Ve lo siete meritati, ci avete creduto, avete camminato a fianco di chi, in un caldo pomeriggio di inizio luglio, ha avuto l’idea di stampare una maglietta per sé stesso e per qualche altro suo amico. Quella scintilla che poi è diventata un fuoco; state donando voi all’ospedale senza chiedervi cosa l’ospedale fa per tutti noi ma cosa, nel nostro “strapiccolo”, possiamo fare noi per l’ospedale».
“Questo ecografo è molto più di un dono,” ha dichiarato Belleri, “ma è una testimonianza di vita e malattia, ma soprattutto di speranza. Un gesto nobile, di cura, pensato in un momento di grande sofferenza da parte del giornalista Condina che ha saputo mettere gli altri davanti a sé.”
L’apparecchiatura, come spiegato dalla coordinatrice Barbara Lunardini, verrà utilizzata principalmente dal personale infermieristico per la realizzazione degli accessi venosi periferici, “permettendo l’esecuzione della procedura al primo tentativo. Così si limitano gli interventi sui pazienti, in questo caso ai bambini e ai malati oncologici”. Il personale riceverà una formazione specifica per l’utilizzo dello strumento.
Cristina Magni ha raccontato come “Nazzareno ha affrontato la malattia con quello che chiamava il suo compagno di viaggio, con uno sguardo sempre centrato sulla vita, sulla bellezza delle piccole cose, raccontando questo cammino col sorriso di chi, con consapevolezza e vitalità, ha sempre puntato ad andare avanti. Non a caso la sua prospettiva è stata racchiusa in un’unica parola che è diventato un motto per la comunità: ANDOM“.
Il progetto ANDOM non si ferma qui: come annunciato da Magni, è già in corso una nuova iniziativa di solidarietà destinata al reparto di Cardiologia dell’Oglio Po, seguendo il percorso già tracciato da Nazzareno.
redazione@oglioponews.it (foto e video Alessandro Osti)