Cronaca

Parma-Suzzara, giorni caldi tra
disagi monstre e baby gang

Ennesima giornata di disagio, assurdo, sulla linea Parma Suzzara, venerdì scorso. Il treno regionale 90317, di solito pieno stracolmo di studenti e lavoratori che viaggiano da Suzzara a Parma, è stato fatto fermare all’altezza del bivio est (davanti alla Barilla) per ben 68 minuti tenendo tutti i pendolari senza informazioni certe. Anche il personale viaggiante non aveva particolari notizie se non che c’era un problema al deviatoio (ossia allo scambio).

Anche i viaggiatori che aspettavano questo treno a Parma (che poi sarebbe ripartito come 90318 in direzione Suzzara) non avevano notizie certe. La stazione di Parma dava come partenza del treno 90318 ben 45 minuti di ritardo, quando la app già segnalava la soppressione del treno stesso.

Anche il treno 90319 in viaggio da Suzzara a Parma è stato fermato alla stazione di Sorbolo ed è arrivato a destinazione con 35 minuti di ritardo, ripartendo poi da Parma come 90320 con più di 10 minuti di ritardo. “Che i dirigenti di Trenitalia-Tper se ne freghino di questa linea è oramai cosa nota, che la politica territoriale non li sfiduci e forse peggio” commenta un pendolare.

“Sulla Parma Suzzara – spiega un altro pendolare – viaggiano treni chiamati ALN Turche, sono due carrozze non comunicanti tra loro, il capotreno sta davanti con il macchinista, dietro vanno tutti quelli che non trovano posto davanti e chi ha certezza di non essere controllato. La brutta notizia è che siamo a conoscenza di baby gang, non di italiani che minacciano altri ragazzini, rubano i soldi ed impediscono ad altri di utilizzare il citofono interno per avvisare il personale viaggiante.

Di recente anche un clochard è stato picchiato e sfregiato con l’acido alla stazione di Sorbolo, ed erano sempre i componenti di queste baby gang, la notizia è risaputa ma continuano a fare circolare questi treni per la briga (forse più per dispetto dei dirigenti Trenitalia-Tper) anziché utilizzare i più moderni Pesa, in possesso alla regione, con telecamere a bordo”.

Inutile dire che per paura di ritorsioni nessuno segnala, se non un paio di persone che si rivolgono con testimonianze anonime segnalando il problema. “Trenitalia-Tper tace, la politica Tace il disagio è sempre più presente. Bravi tutti a non lavorare come si deve, tanto sappiamo che la politica protegge i loro raccomandati in queste aziende” attaccano i pendolari.

redazione@oglioponews.it

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