Priori: "Agito con buonsenso,
usati solo i fondi che servivano"
“Abbiamo utilizzato i soldi di cui avevamo bisogno”, così il consigliere Matteo Priori, sindaco uscente di Piadena Drizzona risponde a Federica Ferrari, eletta a giugno. “Durante il periodo della pandemia, ricordo che abbiamo dato più di 40 mila euro di aiuti alle famiglie. Eravamo ben coscienti che quelli non utilizzati avrebbero dovuto essere restituiti, per questo abbiamo creato un accantonamento che ora il Sindaco Ferrari può restituire anche domani, senza problemi per il comune, nè buchi di bilancio”.
“Avevo già parlato di queste risorse diversi mesi fa, in tutta trasparenza, senza nascondere nulla”, sottolinea Priori. “Le affermazioni di Ferrari sono fuorvianti per i cittadini perchè questi fondi erano vincolati all’utilizzo esclusivo per COVID: come si poteva pensare di destinarli ad attività ludico-ricreative quando l’imperativo era il distanziamento e bambini e ragazzi erano chiusi in casa?
Potevano essere fatti altri progetti? Forse, ma noi con il buonsenso del padre di famiglia, non abbiamo voluti impegnarli in progetti diversi da quelli strettamente legati al COVID. Il rischio era di ritrovarsi poi con spese non accettate dalla Corte dei Conti che avrebbero finito per gravare su un bilancio che, con fatica e sacrifici, abbiamo appianato”.
Priori ricorda che in tutta la provincia di Cremona sono circa ottanta i comuni che devono restituire fondi inutilizzati e, per alcuni, questo è un grosso problema perchè i progetti finanziati sono stati giudicati non pertinenti con lo scopo di destinazione. Questo significa che opere o servizi che avrebbero dovuto essere a costo zero, improvvisamente gravano sulle casse comunali e tolgono denaro per altri servizi essenziali.
“A Piadena Drizzona abbiamo evitato tutto questo con lungimiranza”. Il consigliere rincara la dose e rilancia: “Si tratta di una polemica sterile, fumo negli occhi: tutto questo non genera problemi alla cittadinanza, al contrario degli sversamenti di cui ancora oggi non sappiamo nulla. C’è un’inchiesta in corso? Significa che qualcosa evidentemente non va e il sindaco ha il dovere di tutelare la salute dei suoi cittadini.
Parliamo dell’autovelox spento che, oltre ad un problema di sicurezza, inutile nascondersi, crea anche un ammanco di circa 100 mila euro all’anno. Da dove arriveranno questi soldi ora?”
Priori ricorda che durante il suo mandato la Corte dei Conti aveva già avanzato richieste per conoscere come il comune intendesse affrontare i 5 milioni di debito e che, anche per questo, si era visto costretto ad alzare le tasse, ricorrere a tagli ed esternalizzazioni, anche a discapito della sua popolarità e forse delle elezioni, “ma ora tutto è a posto e il nuovo sindaco ha trovato una situazione sana. Io sto alla critica, purchè sia costruttiva. La strada è già tracciata, le indicazioni su dove andare a recuperare denaro ci sono: cittadini ed enti morosi. Ora vedremo come si muoveranno”.
Sara Zammarini