Morti con l'auto nel Po: Lorena
uccisa prima di finire in acqua
L'ex marito morto per annegamento: i risultati della perizia autoptica

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Sono stati depositati in queste ore i risultati della perizia autoptica effettuata, su disposizione della procura di Cremona, dal medico legale di Pavia Elena Invernizzi sui corpi di Stefano Del Re e Lorena Vezzosi, 53 e 51 anni, i due ex coniugi di Casalmaggiore finiti a grande velocità nel fiume nella notte tra il 4 e il 5 luglio scorsi a bordo della loro Opel Corsa.

Dalle prime indiscrezioni emergerebbe che la donna era già morta quando la macchina guidata dall’ex marito è precipitata nel Po. Del Re, invece, è morto per annegamento. Sul corpo di lei sono stati trovati segni compatibili con ferite da taglio: due colpi fatali, all’aorta e al cuore, più altri nella zona del collo più superficiali. L’arma del delitto non è mai stata trovata.
L’ipotesi della procura di Cremona, nella persona del pm Chiara Treballi, è che Lorena sia stata accoltellata dall’ex marito nel loro appartamento di via Terranova a Santarcangelo di Romagna, dove la coppia viveva dal 2018, e poi trasportata a Casalmaggiore, prima nel baule dell’auto, e poi spostata sul sedile del passeggero poco prima che Del Re decidesse di togliersi la vita, lanciandosi nel fiume con l’auto con a bordo la moglie già morta. La donna indossava solo la biancheria intima. Un elemento che porta a ipotizzare un omicidio avvenuto tra le mura domestiche. Il caso è seguito da entrambe le procure di Cremona e Rimini.

Il fascicolo aperto a luglio a Cremona contesta l’ipotesi di reato di omicidio volontario nei confronti di Del Re, il cui nome, nonostante il decesso, è stato iscritto come atto dovuto nel registro degli indagati per consentire ai legali e ai consulenti di prendere parte agli accertamenti irripetibili previsti dalla legge. Nessuno, comunque, nè i familiari di Del Re, che era un operatore socio-sanitario, e nemmeno la famiglia della ex moglie e i due figli minori della coppia, ha ritenuto di doversi avvalere del supporto di un legale o di un perito di parte.
Non lo ha fatto neanche l’avvocato Clara Carletti, chiamata come legale d’ufficio per rappresentare l’indagato. Al termine di tutti gli accertamenti e dopo che la vicenda sarà ricostruita in tutti i suoi particolari, il reato dovrebbe comunque essere dichiarato estinto per la morte del reo.
Sara Pizzorni