Cronaca

Incontro Fir-sindaco: bonifica si farà
E chiusura in via Roma non scontata

Un incontro della durata di un’ora e un quarto tra il sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni e Salvatore Barra, responsabile dell’area appliance di Nidec. Con loro anche la legale Valeria Bargero: un momento per fare il punto della situazione della storica fabbrica Fir di via Roma e soprattutto per sapere di più sul destino dei 53 posti di lavoro a rischio: 40 dovrebbero essere trasferiti a Pordenone, scelta dunque quasi impossibile da accettare, mentre 13 andrebbero verso il licenziamento.

Sin qui il già noto: l’impressione è che notizia più approfondite e specifiche possano emergere dall’incontro di martedì mattina alle 9.30, quando lo stesso Barra vedrà sindacati ed Rsu dell’azienda, che poi a loro volta incontreranno gli altri dipendenti. Come è stato spiegato anche al sindaco Bongiovanni, l’incontro di martedì servirà per fare il punto caso per caso, concentrandosi dunque sui 53 lavoratori che rischiano di restare senza occupazione.

Può essere considerata una buona notizia, ma tendenzialmente anche un modo per prendere tempo, la mancata conferma della chiusura dello stabilimento di via Roma entro marzo 2025: un passaggio che era stato considerato scontato e sul quale invece potrebbe esservi margine di trattative. Ma questo punto andrà sviscerato proprio martedì dai sindacati.

Bongiovanni ha insistito su due punti: da un lato la storia dell’azienda Fir e quello che ha rappresentato il Fabbricone per Casalmaggiore; dall’altro il Miso, ossia quella procedura di bonifica ambientale che l’azienda dal 2016 si è impegnata a portare avanti. L’azienda ha rassicurato, spiegando che – qualsiasi decisione verrà presa – la bonifica sarà effettuata e l’accordo preso col comune sarà rispettato in pieno.

Giusto non sbilanciarsi dunque o parlare di spiragli, perché la situazione resta nebulosa, ma la mancata perentorietà sulla chiusura della fabbrica di via Roma unita alla volontà di affrontare caso per caso coi sindacati il tema dei posti di lavoro a rischio possono essere considerate, tiepidamente, buone notizie.

Giovanni Gardani (video Alessandro Osti)

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