Acque bianche a Piadena, Tecsolar
disponibile alla messa in sicurezza
La questione delle acque bianche della roggia Seriola continua a tenere banco a Piadena.
Lo studio legale della Tecsolar Srl, proprietaria del luogo in cui sono stoccate le polveri che si sono disciolte nell’acqua, ha manifestato la propria disponibilità all’esecuzione delle operazioni imposte dal Sindaco Ferrari con l’ordinanza del 4 ottobre 2024. In essa si richiedeva formalmente di provvedere alla “rimozione e al deposito in container a tenuta stagna dei rifiuti pulvirulenti interrati in fosse tecniche presenti nell’area interessata”.
Per accedere all’area, attualmente sotto sequestro, l’impresa dovrà prima chiedere il permesso ad un giudice. “Restiamo in attesa di ricevere con urgenza copia dell’ istanza presentata da Tecsolar srl alla Procura della Repubblica per ottenere l’autorizzazione a effettuare le opere di cui sopra”, sottolinea Ferrari.
Nel frattempo c’è grande attesa per i risultati delle analisi delle acque prelevate subito dopo la scoperta dell’anomala colorazione della roggia. Luigi Pagliari, capogruppo di minoranza, è tornato a chiederne gli esiti ricordando che “Gli effetti degli inquinamenti non sono immediati ma si possono manifestare a distanza di mesi e di anni. Il nuovo articolo 452 bis del Codice Penale punisce l’inquinamento ambientale con sanzioni molto pesanti che vanno dalla reclusione da 2 a 6 anni e multe da 10.000 a 100.000 euro a seconda della gravità del reato”.
“Il dilungarsi delle analisi è dovuto al fatto che si tratta di una ricerca ad ampio spettro che dovrà individuare ogni componente presente nell’acqua”, spiega il sindaco. “Questo richiede una tempistica più lunga rispetto alla ricerca di un elemento ben preciso”.
Sara Zammarini