Zaffanella, lettera al Sindaco:
"Riflessioni e risposte unitarie"
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“Che cosa non abbiamo visto? Che cosa non ha visto la famiglia, gli insegnanti, gli amici? La vita virtuale, nella quale spesso i giovani si rinchiudono, allontana dalla vita reale, quasi rendendo irreale il gesto dell’omicidio”.
A chiederselo, nero su bianco, in una lettera al Sindaco di Viadana Nicola Cavatorta, è la consigliera e capogruppo della lista “Io Cambio” Fabrizia Zaffanella, sentite le principali associazioni che si occupano di violenza sulle donne e discriminazione. Un pensiero, il suo, che in realtà ha attraversato le menti di molti da quel 28 settembre in cui “un giovane educato e rispettoso” è stato fermato.
“I dati delle ultime ricerche parlano di un disagio crescente e di crescenti suicidi tra persone giovani con gravi disturbi di personalita e di incapacità di dare voce ai sentimenti. Il detonatore sembra essere la solitudine, l’incapacità di chiedere aiuto, di mostrare i propri sentimenti”, continua Zaffanella.
“In questo contesto, mentre la giustizia sta seguendo il proprio iter, io ritengo necessario porsi alcune domande preliminari, tutte vertenti su un unico tema: il ruolo del Comune nello sviluppo della vicenda. Ecco: I’istituzione municipale, massima espressione della comunita locale, può restare fuori da tale clamore, disinteressandosi delle reazioni, suscitate dall’evento? Può far finta di niente e liquidare quanto è successo come un fatto episodico oppure è tenuta ad esprimere un proprio orientamento?
In sostanza, deve solo registrare il contributo che certamente perverrà dagli esperti che si muovono nell’ambito giuridico, sociale o psicologico, oppure può provare ad offrire un proprio contributo a che la discussione si incanali su una strada di giustizia, di risorse, di iniziative di rete, di coinvolgimento, in particolare, delle generazioni più giovani?”
Secondo la Consigliera la risposta non può che essere forte e impegnativa e dovrebbe coinvolgere tutte le istituzioni sociali della comunità: scuola, famiglie, associazioni, comunità laiche ed ecclesiali che vivono a Viadana.
“Penso che il Comune debba affrontare la gravita di quanto è successo, attivando momenti di riflessione, approfondimento e confronto”. Tutto ciò per giungere ad un obiettivo reale: “L’attivazione di un tavolo perenne di confronto sui fattori di violenza, emarginazione, solitudine diffusi in ogni contesto urbano e dunque anche nella comunita viadanese”.
Fabrizia Zaffanella chiude con un invito al Sindaco: “Per avviare questo percorso, le propongo, un primo confronto nel prossimo Consiglio Comunale, avente come obiettivo non solo I’approfondimento di quanto accaduto, ma anche il progetto di una mozione unitaria che ci consenta di formulare proposte di azioni positive, in qualsiasi realtà, volte a promuovere la sensibilizzazione e la consapevolezza sul problema della violenza di genere, I’educazione al rispetto, alla uguaglianza di genere e alla prevenzione della violenza nelle famiglie, nelle scuole, nelle comunità.
Un primo momento potrebbe già essere I’organizzazione di un evento nella settimana del 25 novembre, giornata internazionale per I’eliminazione della violenza contro le donne.
Confido in un riscontro positivo, dichiarando sin d’ora il mio impegno ad operare con spirito collaborativo: quel che è successo a Viadana, infatti, merita una riflessione comune ed una risposta unitaria”.
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