Cronaca

Tragico investimento alla rotonda
Diotti: muore donna di 84 anni

Tragico incidente stradale alla rotonda Diotti di Casalmaggiore nella mattinata di mercoledì. Attorno alle 9.30 una donna di 84 anni è stata investita da un camion, che stava viaggiando in uscita da Casalmaggiore lungo l’Asolana, nei pressi della rotatoria della scuola media.

Per la donna, Claudia Grimaldi, non c’è stato nulla da fare, come hanno potuto constatare i sanitari della Padana Soccorso. Sul posto Carabinieri, Polstrada e Vigili del Fuoco, oltre alla Polizia Locale che sta gestendo il traffico, naturalmente congestionato trattandosi di una strada con un passaggio di 15mila veicoli al giorno di media. La donna viveva da sola, dopo essere rimasta vedova e non aveva figli: era molto conosciuta anche perché volontaria della San Vincenzo. I suoi parenti prossimi vivono a Milano.

La dinamica è parsa abbastanza chiara da subito: la donna ha attraversato (da valutare se lo abbia fatto o meno sulle strisce pedonali, alcuni testimoni saranno sentiti a tal proposito dai Carabinieri che stanno effettuando i rilievi) passando dal monumento al canottaggio e dirigendosi verso il distributore Agip per procedere poi in direzione quartiere Fiammetta. Con sé la signora portava un carrellino dove era solita trasportare la spesa.

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Il camion ha colpito l’84enne e l’avrebbe trascinata per alcuni metri: la signora è morta sul colpo a causa della violenza dell’urto. Quella zona non è purtroppo nuova a incidenti anche mortali. Quando ancora non vi era la rotonda ma il traffico era regolato dal semaforo, sempre all’altezza dell’incrocio della scuola Diotti venne infatti investito (sempre da un mezzo pesante) uno studente della scuola media, Arnaldo Shkoza, morendo sul colpo. Era il 23 marzo 2007. Risale al 2004, invece, l’investimento mortale di Paolo Paltrinieri, nel piazzale del distributore Agip.

Un episodio tragico, quello di mercoledì mattina, che ripropone l’urgenza di una strada alternativa all’Asolana per il traffico pesante: l’anomalia tutta casalese (e casalasca, dato che anche la vicina San Giovanni in Croce ha pianto i suoi morti su quella strada) di una arteria trafficatissima che taglia praticamente in due la città, quando in realtà almeno i camion dovrebbero trovare uno “sfogo” con una tangenziale che porti fuori buona parte del traffico.

Giovanni Gardani (foto Alessandro Osti)

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