Arrivano i manifesti parlanti,
per fare bella e inclusiva la città
L’eredità di Franco Rotelli di Casalmaggiore, l’uomo che assieme a Franco Basaglia contribuì a rivoluzionare la percezione e la cura della malattia mentale sta in tutto quello che è accaduto nel settore durante i suoi anni a Trieste e non solo. Dopo la sua morte sta nei messaggi, nelle fotografie, nei video, nel festival che la scorsa primavera Casalmaggiore ha organizzato dal titolo “La città sociale, la città che cura”, con una serie di convegni.
Dato che però le parole a volte sfuggono, ecco che resterà qualcosa di tangibile a ricordo proprio di quel convegno, ossia i manifesti parlanti, ossia una fotografia che contiene un QR-Code, che può essere ascoltato. Un progetto curato da Antonella Pizzamiglio e Barbara Sereni, con ArteStudio, Format Arte con Fiorenza Bicchierai e con il patrocinio del comune di Casalmaggiore.
“I manifesti parlanti sono stati realizzati, per un totale di 89 pezzi – spiega Pizzamiglio – ascoltando persone residenti nel nostro territorio che hanno inteso indicare cosa farebbero per rendere migliore la propria città. Ricordiamoci che la bellezza migliora il mondo e saper ascoltare persone diverse, con esigenze diverse, aiuta ad avere uno spettro ampio e un campione rappresentativo. I manifesti parlanti non vogliono essere soltanto una forma artistica, ma un suggerimento alle varie amministrazioni”.
“Saranno affissi – ha spiegato anche Bongiovanni – in città e in frazione a Casalmaggiore ma anche in altri comuni vicini come Martignana e più lontani come Cremona e Suzzara. Grande richiesta è arrivata dalle scuole e non è mancato l’interesse delle parrocchie. E’ stato un bel percorso che chiude il primo anno del festival, durato oltre due mesi da marzo a maggio, ma siamo già pronti per ideare una seconda edizione, perché è importante che questo percorso compia altri passi, nel ricordo di Franco e portando avanti il suo insegnamento”.
L’affissione dei manifesti avverrà il 10 ottobre, giornata mondiale per la malattia mentale, mentre il 2024 è l’anno del centenario dalla nascita di Basaglia, dunque la scelta del giorno e dell’anno, appunto, non è stata casuale.
Giovanni Gardani (video Alessandro Osti)