Cronaca

"Così ho ricostruito la storia di
mio padre e di altri IMI casalaschi"

E’ stato un giorno speciale, domenica, per Ugo Lazzarini e per la sua famiglia: il giorno in cui, infatti, sono stati in trasferta a Padova, in località Terranegra. Qui si trova infatti il Tempio Nazionale dell’Internato Ignoto e domenica ricorreva l’81esimo anniversario della deportazione in Germania dei Militari Italiani (IMI). E’ stata deposto un marmo in memoria di Walter Lazzarini, il padre di Ugo, che proprio negli ultimi anni ha dato vita a una straordinaria ricerca in merito agli Internati Militari Italiani Casalaschi.

“Negli ultimi mesi – racconta Ugo, che si era rivolto a OglioPoNews per un appello per raccogliere informazioni, che evidentemente sono arrivate a destinazione – ho lavorato per raccogliere più dati possibili sulla prigionia dei Casalaschi Internati in Germania dall’8 settembre 1943 fino alla fine della guerra. Internati Militari Italiani, non prigionieri di guerra, e pertanto esclusi dalla Convenzione di Ginevra e dall’assistenza della Croce Rossa.

Il progetto nasce dall’idea di voler ricordare questi nostri concittadini, fra i quali mio padre, che, rifiutandosi di aderire alla RSI, sono stati tradotti in Germania come traditori e laggiù affamati, maltrattati, umiliati, seviziati e obbligati al lavoro forzato pena ulteriori maltrattamenti e la morte”.

“Avuto notizia dell’esistenza dell’Albo Nazionale IMI – spiega Ugo – vi ho cercato inutilmente mio padre. Ho cercato alcuni suoi amici di Casalmaggiore, sempre senza risultato. Ho cercato allora un personaggio importante come il Senatore cremasco Franco Narcisio Patrini di Offanengo, anch’esso grande amico di mio padre, sempre senza alcun risultato. Mi sono quindi informato apprendendo che per inserirli nell’Albo era necessario dimostrare il loro stato di prigionieri non collaborazionisti.

Purtroppo l’archivio delle associazioni che raggruppano gli IMI (ANEI e ANRP) della Sezione di Casalmaggiore risulta introvabile. O è andato perso o qualcuno che potrebbe averlo non collabora. L’archivio era stato gestito da mio padre Walter Lazzarini, Presidente della associazione fino alla sua morte e successivamente da Carlo Grassi segretario della stessa, poi più nulla”.

“Nonostante questa situazione sono riuscito a reperire i dati e di conseguenza la storia relativa dell’internamento di 125 ex Internati di Casalmaggiore e dintorni. Molti dei quali hanno contribuito, dopo la guerra, allo sviluppo della nostra comunità assumendone posizioni di rilievo in tutti i settori. Non da ultimo Goliardo Padova, si è distinto a livello nazionale e internazionale come uno dei più autorevoli pittori italiani del ‘900. Oltre a questi ex IMI che sono tornati, purtroppo l’elenco si allunga con altri 15 IMI che sono Caduti per mano delle guardie, dei bombardamenti, per malattia, per infortuni e, soprattutto, per la fame.

Purtroppo non è stato possibile avere conferma del Corpo di appartenenza dei militari, solo in rari casi si è potuto accertare la presenza di Alpini, Bersaglieri, ecc., in quanto sui fogli matricolari risulta quasi esclusivamente l’Arma di appartenenza: Fanteria, Artiglieria, Cavalleria, Genio, Sussistenza, Aviazione, Marina. Fra gli IMI casalaschi troviamo comunque un nostro Capo Gruppo storico Francesco Pacchiana, già artigliere alpino e “Enzo Fazzi, già trasmettritore alpino, compagno di corso del nostro decano ormai andato avanti Aurelio Magni”.

“La ricerca – precisa Lazzarini – è stata lunga in quanto è stato necessario effettuarla presso gli Archivi di Stato di Cremona, Piacenza, Mantova, Verona con oltre 30 giornate di ricerca, oltre a numerosi contatti con altri archivi statali e militari sfruttando la posta elettronica. Un particolare ringraziamento alla direttrice ed ai suoi collaboratori dell’Archivio di Stato di Cremona, che sono stati altamente collaborativi e competenti, mettendomi a disposizione centinaia di fascicoli militari estremamente ricchi di informazioni.

Durante questo lavoro, che sembrava senza fine, è stato possibile comprendere le sofferenze dei nostri compaesani nell’esaminare i fascicoli con tutti i loro spostamenti nei vari fronti di guerra, nel leggere la corrispondenza con le famiglie, sempre tesa a rassicurare i famigliari sul loro stato di salute per non farli preoccupare e, per evitare le sanzioni della censura. Ho letto queste missive con grande emozione, spesso con il magone”.

“Gli IMI casalaschi – ricorda Lazzarini – sono stati catturati in tutti i fronti del momento: quello italiano, il francese, il greco e isole ioniche, l’albanese e il balcanico-croato. Molti dei nostri militari avevano combattuto a fianco dell’ex alleato sul fronte Russo, nel Nord Africa, nei Balcani, ma non c’è stata pietà per nessuno. Diversi sono stati catturati sulle isole di Cefalonia e Corfù, superstiti della Divisione Acqui, sbattuti ai confini di Polonia e Russia Bianca per portarli alla morte per sfinimento. Sono stati distribuiti in moltissimi Lager, Stalag per la truppa e Oflag per gli ufficiali, in tutti i territori occupati dai tedeschi e, man mano che gli alleati avanzavano (in particolar modo l’Armata Rossa), venivano spostati spesso con marce della morte”.

“A completamento della mia ricerca sono stato in Germania, in Pomerania, a cercare lo Stalag ove era stato internato mio padre Walter Lazzarini. Lo Stalag II C a Greifswald ove non sanno o non vogliono sapere che la sono stati tenuti prigionieri migliaia di uomini. Sono stato anche sull’isola di Rügen nel mar Baltico ove erano dislocati numerosi Campi satelliti del II C, compreso il campo X533 a Mattchow, quello di mio padre, Anche qui nessuno sapeva nulla ma finalmente l’ho trovato e, fortunatamente, un signore anziano mi ha confermato che era proprio lì ove l’avevo individuato.

Solo a Funfeichen-Neobrantenburg, ove era ubicato lo Stalag II A, è presente un memoriale con decine di lapidi riportanti i nomi dei caduti di varie nazionalità, compresa una lapide con i nomi dei caduti italiani. I dati raccolti sono moltissimi e ho cercato di condensarli in schede personali che, salvo imprevisti, saranno presto disponibili presso la Biblioteca di Casalmaggiore. Questo in attesa di sapere se il Comune voglia programmare qualche manifestazione per ricordarli degnamente. Ricordo che in Parlamento è in corso di approvazione la “Giornata degli IMI”, individuata nel 20 settembre, data nella quale i Prigionieri Italiani sono stati trasformati in Internati, senza alcuna copertura garantita dalla Convenzione di Ginevra”.

L’elenco degli ex IMI dei quali Lazzarini è riuscito a ricostruire un minimo di storia e che, grazie alle ricerche sono già stati inseriti nell’Albo Nazionale IMI è visionabile al link: https://lessicobiograficoimi.it/index.php/page/12/fonti-archivistiche. Tale elenco è sempre aggiornabile e sarebbe bello poterlo completare con le foto di allora di tutti i ragazzi. Se qualche familiare o amico avesse qualche informazione o documento Lazzarini è a completa disposizione.

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