"Ciao Annise, hai sempre
dato alla pace una chance"
Non un funerale ma un grande saluto: da parte della famiglia, dei parenti, degli amici e delle tante associazioni con le quali aveva collaborato, divenendone spesso da subito l’anima. Mercoledì è stato il giorno dell’addio ad Annise Grandi, nella sua abitazione di Fossacaprara. Partendo dal messaggio scritto nell’immaginetta ricordo di Annise: “Tutto quello che diciamo è: diamo una possibilità alla pace”.
Tanti hanno preso la parola, a cominciare da Damiano Chiarini, che ha ricordato un aneddoto che si riallaccia direttamente al messaggio anticipato poche righe fa, dato che parla proprio di pace: “25 anni fa, una delle prima marce per la pace Perugia Assisi a cui partecipavamo. Decidiamo di fare una grande bandiera della Pace. Procuriamo la tela e tu la cuci. Così è nata la grande bandiera che ci ha accompagnato in questi anni in tante manifestazioni. Quando si rompeva, si stracciava, tu la rammendavi.
Se dovessimo dividere il mondo in oppressi da un lato ed oppressori dall’altro, tu avevi chiara la posizione dove stare. Insieme abbiamo fondato l’Associazione Persona Ambiente, ma il tuo impegno veniva da molto prima. Erano gli anni della lista verde. Poi hai fatto nascere MIA, per dare ascolto ed aiuto alle donne oppresse. Dando ascolto e vicinanza, aiutando a togliere violenza. La pace si costruisce a partire dalle relazioni. Con determinazione, fermezza, decisione, ma sempre con pacatezza hai costruito quei valori in cui credevi. Fino all’ultimo: questi ultimi anni in difesa dell’ospedale.
Togliere servizi sanitari, spolpare una struttura ospedaliera alimenta condizioni di ingiustizia. Là dove c’era uno strappo, hai sempre cercato di ricucire: con intelligenza e determinazione, con dolcezza e caparbietà ti sei schierata, ti sei impegnata, hai dato veramente tutto.
Grazie per avere incrociato la mia strada, la nostra strada. Di fronte ad una perdita si resta sempre smarriti. Ma un insegnamento, per me resta: vivi la Vita con intensità, spenditi sempre per gli altri, diventa un costruttore di relazioni di pace. Oggi, in un caos e crisi globale in cui non capiamo più in che direzione stanno andando le guerre e la società, abbiamo bisogno di testimonianze come la tua. Allora, insieme potremo prendere in mano quella grande bandiera, insieme potremo portarla, anche per un breve tratto certi di essere dalla parte giusta e proseguire il cammino”.
Hanno poi preso la parola anche Fiorenza Bicchierai, amica di sempre di Annise, la rappresentante del comitato per la difesa dell’Oglio Po e collega della classe 1959 Laura Passerini, che con Annise aveva fondato questo movimento soltanto un paio di anni fa. “Ciao ANNISE, bellissima donna, capace di ascoltare come pochi,grande Professionista, discreta, sempre presente, dalla parte dei più deboli, portatrice di Pace. Non posso che ringraziarti per il bene che hai seminato , coltivato, custodito. Oggi ti piango con il sentire dell’amicizia e tutta la tua dolcezza , negli abbracci più dolorosi che la vita ci ha riservato. Grazie ANNISE per essere stata al mio fianco con tutte le donne di MIA”.
E ancora proprio le donne di MIA, con una testimonianza molto toccante da parte di una donna che appunto a MIA si era rivolta per avere uno scoglio sicuro al quale aggrapparsi per le violenze domestiche subìte. Con un passaggio riportato anche sulla pagina web dell’associazione: “Ciao Annise, ti ricordi, ci siamo conosciute ad una festa, ti ho fatto assaggiare un piatto della mia terra e ti è piaciuto. Ma ci siamo conosciute anche quando abbiamo marciato insieme, lungo le strade della nostra città, tu parlavi al megafono. Ma parlavi anche dal palco, e quella volta ti ho vista io e tu no, tu eri volto e voce nel buio. Sul palco poi ci siamo state anche insieme, avevi una coppola e parlavi di fimmene.
Mi hai riconosciuta e hai accolto ciò che potevo darti e mi hai restituito molto di più. Oppure mi hai cercata e mi hai chiesto di dare ciò che sapevi avrei potuto donare. Mi hai aspettata quando sono rimasta in silenzio, mi hai rispettata nella mia rabbia, mi hai sostenuta nella mia creatività. Come me hai abbracciato mia figlia e il nostro futuro, insieme a me hai avuto il coraggio di opporti a ciò che è sbagliato, insieme a me hai ammirato tutto ciò che di bello abbiamocreato. Ci siamo incontrate e ci siamo riconosciute come sorelle, ma tu lo sapevi già, aspettavi solo che lo capissi anch’io. Io sono MIA, Annise è MIA, noi siamo MIA”.
Infine i Genitori Instabili, che aveva fondato, mostrando così una ispirata anima artistica. In tanto hanno voluto prendere la parola per salutare Annise, la cui salma – per volontà della stessa rispettata dalla famiglia – è stata poi cremata. Tra i ricordi sul web anche quello di Gianluca Foglia, in arte Fogliazza, il disegnatore di Parma che ha spesso collaborato con Casalmaggiore per diverse iniziative e che negli ultimi anni ha prodotto diverse vignette per combattere la violenza di genere e i femminicidi: vi proponiamo di seguito la sua vignetta dedicata ad Annise, per ricordare un’amica.
Giovanni Gardani