Cronaca

La campagna "Andom" regala
un prezioso dispositivo all'OglioPo

Si può combattere in un letto d’ospedale. Ma si può anche osservare un orizzonte diverso, per se stessi e per il prossimo, affinché l’esperienza della malattia possa essere formativa. E regalare speranza nel futuro. Se il progetto ANDOM (“Andiamo” in dialetto casalasco) è una grande onda, oggi quell’onda ha raggiunto la prima spiaggia. La prima di tante, perché “Andom” è un invito a andare, appunto, sempre avanti. Ma intanto il primo traguardo c’è, come tutti gli exempla un punto fermo per comprendere che il percorso è concreto e al contempo prendere coscienza di quanto la buona volontà unita al passaparola e all’amore possano fare.

Si è così tenuta martedì la presentazione della macchina ecovenosa che verrà acquistata con le donazioni delle magliette Andom.
L’ecovenosa sarà a disposizione del reparto della pediatria, del DH Oncologico e di tutti i reparti che ne avranno necessità.
L’apparecchiatura, scelta con l’importantissimo ausilio del dott. Claudio Toscani degli Amici dell’Ospedale Oglio Po, è prodotta da Mindray modello Zeus, è una macchina ecografica portatile di ultimissima generazione che sarà dotata di due sonde, una per l’indagine toracica e una per l’indagine vascolare. Come detto l’acquisto è stato ponderato. Chi ha portato avanti il progetto ha messo a disposizione la cifra raccolta, poi sono state ascoltate le esigenze dell’ospedale Oglio Po e a quel punto si è concretizzata la scelta. La prima, non l’ultima.

L’acquisto della macchina è stato reso possibile grazie alle offerte della campagna ANDOM, si diceva. Una iniziativa partita tra pochi amici che ha poi raggiunto dimensioni inimmaginabili e che proseguirà sino a che il tempo gliene darà una ragione con iniziative estemporanee.

“Ringraziamo – spiegano Nazzareno Condina e i referenti della campagna ANDOM – gli Amici dell’ospedale Oglio Po e il dottor Claudio Toscani che come sempre si è reso disponibile a una bella iniziativa sviluppatasi oltre ogni umana immaginazione. Il Dott. Claudio Cavalli, direttore della pediatria per aver raccolto la nostra proposta di una donazione. E infine la responsabile della pediatria e del DH Oncologico, Barbara Lunardini.”

“Il Dott. Claudio Toscani, presidente dell’associazione Amici dell’ospedale Oglio Po, si è reso disponibile – sottolineano i referenti della campagna – ad affiancarci da questo momento in poi, soprattutto rispetto alla parte burocratica”. “Tutto ciò che è a favore dell’ospedale Oglio Po, ci vede pronti e disponibili ad esserci – racconta lo stesso Toscani-. Avrei voluto che una postazione per le donazioni delle magliette ANDOM, fosse presente anche domenica 25 in occasione di “Acrobazie per la vita”, perchè è una iniziativa che è arrivata profondamente alle persone, soprattutto per il suo forte messaggio.”

In attesa dell’avvio delle questioni burocratiche, che, si spera siano più brevi del previsto (anche perché il buon senso dovrebbe sempre accorciare le lungaggini delle carte bollate), i prossimi passaggi hanno messo in conto una prima prova/visione della macchina da parte dei medici finalizzata ad una valutazione oggettiva delle prestazioni cliniche e diagnostiche. Prova superata col massimo dei voti e grande soddisfazione del personale.

Ora che l’apparecchiatura è stata ritenuta idonea si procederà con l’acquisto. Verrà organizzato un incontro di inaugurazione nel momento stesso in cui la macchina arriverà in Oglio Po. Un momento di comunità in cui chiunque abbia partecipato alla raccolta delle donazioni delle magliette ANDOM, come punto distribuzione o come donatore, chiunque, sarà il benvenuto ad esserci. “Perché questo è solo un primo passo, e senza ognuno di voi tutto ciò non sarebbe possibile” raccontano gli organizzatori.

“Poco meno di due mesi fa – conclude Nazzareno Condina – una piccola onda nasceva tra amici a Casalmaggiore. Quella piccola onda si è trasformata in una tempesta e ne siamo tanto felici. ANDOM è una campagna che andrà avanti perché ANDOM è più di una parola, è un MOTTO che continuerà ogni volta che avrete le braccia aperte e un sorriso e un dono da dare a voi stessi e agli altri”.

Oltre la malattia, non per temerla né per esorcizzarla. Ma per combatterla, prima di tutto, con la speranza di una catena che non si ferma. E non si fermerà.

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