Cronaca

Dina Benati, mamma e maestra
di umanità: un dolce ricordo

“Una madre affettuosa, una moglie paziente, una donna piena di vita e di interessi. Una persona mite, rispettosa, colta, che sapeva ascoltare ma anche difendere, con garbo, il proprio punto di vista. Sempre generosa con tutti, maestra particolarmente portata alla sua professione, dotata di grande empatia per i suoi alunni con i quali non alzava mai la voce. Ancora oggi, a distanza di molti anni, noi figli incontriamo ex alunni che la ricordano con stima e affetto. Credente, ha sempre partecipato volentieri alla Santa Messa traendone forza e conforto fino a quando ho potuto farlo con lucidità. Ora ai suoi tre figli rimangono ricordi e tanto amore”.

Con queste parole Carlo Zendroni ha ricordato in chiesa la mamma Dina Benati nel giorno del suo viaggio verso un mondo altro.

Mamma è l’appellativo primo che mi viene di riconoscere a questa straordinaria donna che ci ha lasciati. Siamo stati tutti figli suoi, vuoi perché amici dei suoi figli, vuoi perché suoi alunni, abbiamo avuto il privilegio delle sue braccia accoglienti e della sua intelligenza ed empatia straordinarie.

Mamma e maestra non solo di nozioni, non solo di grammatica o di matematica ma di vita, di esperienza, di cuore, di insegnamento vero, di quelli che aiutano i piccini a diventare grandi, a ragionare con la loro testa senza dimenticare il cuore, l’amore e le emozioni.

Maestra di principi e di libertà, ha insegnato a difendere la propria opinione senza prevaricare o mancare di rispetto agli altri e i suoi tre figli ne sono l’esempio.

Innamorata della sua famiglia, madre e moglie attenta non ha mai però rinunciato alla cultura e alla bellezza, era infatti colta e piena di interessi. Curiosa verso il mondo e la vita, amante della lettura, del viaggiare col corpo e con la mente era anche fotografa dal grandangolo e dalla messa a fuoco raffinati.

I suoi bambini, i suoi figli e gli amici dei suoi figli hanno respirato da lei una sana e moderna apertura verso il mondo e l’umanità. Dina accoglieva noi adolescenti casinisti, imberbi e inesperti nella sua casa lasciando che ci chiudessimo in una stanza per ascoltare la nostra musica e scambiarci i nostri momenti di giovani con le emozioni amplificate e non ancora domate.

Ricordo il suo sorriso buono e accogliente, seduta sul divano, quando pieni di vita e di incertezze entravamo in casa sua per passare un pomeriggio al riparo dal fuori, quando avevamo voglia di un momento tutto nostro. Lei ci osservava e lasciava che la nostra giovinezza trovasse casa nella sua casa.

Siamo più soli oggi ma anche felici di avere avuto Dina nella nostra vita, felici di questo grande privilegio. Grazie mamma Dina.

Giovanna Anversa

“Sai che deve succedere e cerchi di essere preparato, ma quando arriva il momento non sei mai pronto e le emozioni ti tradiscono. Sembra quasi che col suo cuore si fermi anche il tuo che va in mille pezzi. Il legame con la mamma è qualcosa di speciale ed unico e quando si spezza è come se ti colpisse un uragano, ne esci vivo ma distrutto. Questo è quello che ho provo” (Paolo Zendroni)

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