Cronaca

Colorno, truffa del telefono rotto:
1900 euro versati, una denuncia

Con il figlio effettivamente all’estero per lavoro i truffatori hanno gioco facile e raggirano entrambi i genitori con la tecnica del telefono rotto.

“Ciao papà, ho rotto il telefono”: la truffa viaggia fra SMS e WhatsApp.

“Ciao papà” oppure “ciao mamma”, e poi “ho rotto il telefono” ma anche “ho perso il telefono” e l’invito a richiamare o mandare un messaggio su un altro numero: sono questi gli ingredienti di una truffa che viaggia fra gli smartphone dei genitori italiani.

Questo in sintesi è quello che è accaduto a due genitori residente nella bassa parmense, che si sono visti depredare il conto corrente di alcune migliaia di euro.

I Carabinieri della Stazione di Colorno, alcuni mesi fa, dopo aver ricevuto una denuncia da parte di una coppia di genitori, per truffa, hanno svolto una serie di accertamenti bancari che hanno portato all’identificazione ed alla successiva denuncia all’Autorità Giudiziaria di un 40enne straniero ritenuto responsabile di truffa aggravata.

La tecnica adottata è quella classica, il presunto truffatore ha inizialmente inviato un sms alla vittima, fingendosi il figlio, dicendo di avere rotto il cellulare e di avere necessità urgente di denaro per acquistare un nuovo telefono e far fronte ad altre spese. Successivamente, venivano scambiati anche una serie di messaggi attraverso una chat di “whats-app”, in cui sempre spacciandosi per il figlio della coppia, il malfattore raggirava prima il padre, convincendolo ad effettuare un pagamento tramite QR CODE di 950 Euro e successivamente la madre, convinta anche lei ad effettuare un pagamento del medesimo importo.

Come spesso accade purtroppo, effettuatati i pagamenti, si “accende una lampadina” ed in questo caso la lampadina si è accesa al padre del ragazzo che ha notato che il beneficiario dei versamenti non era il figlio, ma un esimio sconosciuto. L’uomo ha subito contattato il figlio, ignaro di tutto, realizzando che era stato truffato e per questo si è rivolto ai Carabinieri per sporgere denuncia.

I militari si attivavano immediatamente e attraverso accertamenti bancari e telematici risalivano all’identità del presunto truffatore che, fatto salvo il principio di innocenza fino a sentenza definitiva è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Parma per il reato di truffa.

Traendo spunto dall’odierna vicenda ed in chiave preventiva i Carabinieri ribadiscono di non rispondere al messaggio, ma provare a contattare il proprio caro attraverso i numeri di telefono conosciuti, per sincerarsi delle sue condizioni. «In caso di dubbi meglio optare per un contatto vocale, comunque senza comunicare dati personali o credenziali di accesso ai propri account virtuali.

I Carabinieri ricordano in caso di dubbio o per qualsiasi richiesta di informazione di contattare l’utenza 112 che è attiva 24 ore su 24.

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