Comitato TPT: "Ponte Casalmaggiore
Colorno, grave ritardo e reticenze"
Gravi ritardi, il solito rimpallo delle responsabilità dal gusto italico e la sensazione, neppure troppo lieve, che per il nuovo ponte e la sua realizzazione bisognerà penare parecchio. Nessun dato reso pubblico sulla percorrenza, pannelli di rilevamento del peso non più accesi, cinque anni di vita garantita prima della chiusura prevista e la sensazione – anche questa volta neppure troppo lieve – che in cinque anni sarà difficile arrivare alla chiusura del vecchio con la apertura del nuovo.
Il Comitato Treno Ponte Tangenziale ha diffuso ieri un comunicato in cui ripercorre le vicissitudini – a partire da quelle degli ultimi tempi – mettendo in luce le criticità di una Provincia che è rimasta indietro.
“Giovedi 25 luglio si è tenuto un incontro presso la Provincia di Parma, richiesto dal Sindaco di Colorno, per avere aggiornamenti sullo stato della progettazione del nuovo ponte sul Fiume Po Colorno-Casalmaggiore.
Erano presenti i tecnici della Provincia di Parma, il responsabile viabilita della Provincia diCremona i rappresentanti della impresa aggiudicataria della progettazione del ponte (l’associazione temporanea composta da Ayesa Ingegneria y Arcquitectura Sau con sede in Spagna, a Siviglia, con la Enser srl di Faenza), il Tecnico dell’ ANAS, il Presidente della provincia di Parma, i Sindaci di Colorno e Casalmaggiore e i rappresentanti del nostro Comitato, Fausto Salvini e Stefano Prandini.
Dall’incontro è emerso che, rispetto alle previsioni, secondo le quali, il progetto del nuovo ponte sul Fiume Po sarebbe stato disponibile per il mese di giugno 2024, i tempi si sono ulteriormente dilatati sino all’autunno, senza alcuna certezza della data di consegna della progettazione. Progettazione alla quale dovra essere allegata anche la previsione di spesa della infrastruttura.
Senza previsione di spesa (e quindi senza progettazione) il Governo ha buon gioco nell’ affermare che non vi è la possibilita di allocazione delle risorse finanziarie per la realizzazione del ponte.
Lo stesso rappresentante dell’ ANAS, durante l’incontro, ha precisato che se la progettazione non sarà pronta per I’autunno sara difficile prevedere il reperimento delle risorse per il prossimo triennio.
Si tratta pertanto di un gravissimo ritardo, del quale non riusciamo a comprendere le giustificazioni, poiché la circostanza che il Ponte sia sul Fiume Po e pertanto debba essere svolto il concerto con AIPO, e che I’attivita di escavazione per la posa dei piloni debba essere concordata con la Soprintendenza, non ci paiono delle novita da giustificare ulteriori slittamenti di tempi nel deposito dell’opera. Si tratta di elementi noti e conosciuti da chiunque. Per cui: perché ancora ritardi nella consegna della progettazione?
Bene che il progetto del nuovo ponte abbia la previsione della realizzazione di piste ciclabili o di una sola campata in alveo. Ma ci spaventa che non sia ancora definita la viabilita su Casalmaggiore e che la progettazione non sia conclusa. E perlomeno singolare che l’affidamento della progettazione non abbia una previsione del tempo di consegna dell’ opera e non esistano penali per i ritardi.
Nel frattempo dobbiamo ricordare che la vita utile residua del ponte attualmente in esercizio, dopo la ristrutturazione, secondo quanto affermato dal progettista della ristrutturazione (ing. Scaroni) è di soli 5 anni. Il progettista prevedeva questa durata a condizione che fossero rigorosamente rispettati i limiti di velocita (50 km/h) e di peso (44 ton). E fatto notorio che il limite di velocita dei 50 km/h non è rispettato e non sappiamo nulla sul limite di peso dei veicoli in transito. Continuiamo a chiedere, invano, alla Provincia di Parma la pubblicazione dei dati sui veicoli in transito e sul loro peso senza aver mai ottenuto alcuna risposta. E ci aspettiamo inoltre che i trasgressori di tali limiti vengano dovutamente sanzionati, perché la rilevazione di una trasgressione senza la conseguente sanzione è palesemente inefficace.
Riscontriamo inoltre come i display posti sul ponte che, in precedenza, si illuminavano al passaggio di veicoli di tonnellaggio superiore ai limiti, da tempo non ci pare che vengano più attivati. Anche su questa circostanza attendiamo qualche risposta dalla Provincia che ci auguriamo sia più esaustiva rispetto alla totale assenza di informazioni sui dati di traffico dei mezzi pesanti che attraversano il ponte.
E evidente che lo spettro di un’altra chiusura turba le notti di molt, in primis delle popolazioni che vivono nei paesi a ridosso del ponte, ma forse non di chi si trova nei luoghi decisori”.
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