Velox "illegali": inchiesta porta
allo stop di quelli di Aci12
La squadra di polizia giudiziaria della sezione di Polizia stradale di Cosenza, nell’ambito di indagini delegate dalla Procura della Repubblica a seguito di accertamenti sul sistema di rilevamento delle violazioni della velocità effettuate con la strumentazione denominata T-Exspeed v 2.0, ha eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip presso il tribunale ordinario del capoluogo. Il provvedimento arriva a un anno dal primo sequestro.
E la notizia riguarda anche il Casalasco perché tra i tanti velox vi sarebbe anche quelli attivi a Piadena Drizzona e più in generale nella zona Aci12. Parliamo dei velox installati a Piadena Drizzona (due), Isola Dovarese e Pessina Cremonese: quattro in tutto, uno lungo la 343 che va a Voltido e gli altri tre lungo la SS10. Per questo motivo la Stradale ha deferito in stato di libertà il legale rappresentante della società appaltatrice per il reato di frode nella pubblica fornitura. Ovviamente ora si preannuncia una serie infinita di ricorsi da parte di tutti coloro che hanno preso multe per la velocità segnalata da questi apparecchi. E ora ci si chiede, senza quegli introiti (che per la verità non erano mai stati incassati al 100%), cosa possa accadere alle casse dei comuni coinvolti, che a bilancio mettono sempre una quota “pronosticata” in arrivo dalle contravvenzioni.
Gli accertamenti effettuati – secondo quanto reso noto – hanno consentito di appurare non solo la mancata omologazione ma anche l’assenza del prototipo del sistema di rilevamento, elementi indispensabili per accertare la legittimità delle violazioni rilevate da tali sistemi, di proprietà di società private che vengono date in noleggio a enti locali, con il rischio concreto di danno erariale nel caso di ricorso da parte di utenti a cui spesso i giudici aditi riconoscono oltre l’annullamento del verbale anche il risarcimento delle spese.
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