Mostre fuori porta: Bologna e
le visioni di Antonio Ligabue
A Palazzo Albergati di Bologna, a settembre 2024, arriva la grande mostra dedicata ad Antonio Ligabue, uno dei pittori più emozionanti del ‘900.
100 opere accompagneranno il visitatore alla scoperta di un uomo dalla vita tormentata e dallo stile pittorico unico e speciale.
Paesaggi, fiere, scene di vita quotidiana e numerosi e intensi autoritratti: i 100 lavori – tra oli, disegni e sculture – saranno protagonisti di un percorso espositivo affascinante dove, attraverso la fortissima carica emotiva delle opere, sarà possibile conoscere la vita di un artista visionario e sfortunato ma che, da autodidatta, fu – ed è tutt’oggi – capace di parlare a tutti con immediatezza e genuinità.
Antonio Ligabue, con la sua vita così travagliata, escluso dalla sua gente, legato visceralmente al mondo naturale e animale, riuscì a imprimere sulla tela il suo genio creativo, che con quella asprezza espressionista riesce ancora oggi a toccare l’animo di chi ammira le sue opere.
Antonio Ligabue, pittore tormentato, che si rifugia nella pittura per evadere da una società che lo relega ai margini, trovando così nell’arte un modo per esprimere il suo mondo interiore: la figura e la fortuna di Ligabue sono state a lungo condizionate dal “mito” della sua tragica esistenza scandita da miseria, sradicamento ed emarginazione, una visione alimentata anche da produzioni cinematografiche e televisive che hanno contribuito a far conoscere la sua vicenda umana al grande pubblico.
La mostra offre l’opportunità di riportare l’attenzione sulle opere per riuscire a comprenderle e a scoprire la profonda complessità dell’artista, oltre quella dell’uomo.
Una straordinaria storia per immagini, tra paesaggi del cuore e giungle popolate di animali feroci, attraverso cui Ligabue esprime i suoi sentimenti più intimi, per giungere alla faticosa conquista di una consapevolezza di sé e della propria arte con i famosi autoritratti, impietosi ma al contempo orgogliosi. Nel suo dramma personale, ha combattuto senza mai arrendersi… e alla fine ha avuto proprio ragione lui: “io sono un grande artista. Quando sarò morto i miei quadri costeranno tanto!”
La mostra, prodotta e organizzata da Arthemisia e curata da Francesco Negri e Francesca Villanti, racconta la vita e l’opera di un uomo che ha fatto della sua arte il riscatto della sua stessa esistenza.
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