Politica

Cavatorta sul caso Formici:
"Nessun conflitto di interessi"

Il sindaco di Viadana Nicola Cavatorta, così come il collega Baruffaldi di Pomponesco, ha voluto rispondere alle minoranze che hanno proposto una mozione su caso della doppia nomina di Claudio Formici, come presidente della Rsa di Viadana e della Rsa di Pomponesco.

“Premesso – ha esordito in consiglio il sindaco – che la mozione in oggetto presentata dalle minoranze consigliari è sicuramente da discutere e da votare come tutte le mozioni, va precisato fin da subito che le decisioni e le azioni da intraprendere sull’argomento non competono né all’organo qui riunito né all’Amministrazione Comunale. Questa non è una mia decisione arbitraria ma derivante dalla normativa vigente. La Fondazione Carlo e Luisa Grassi Onlus non può considerarsi assoggettata al controllo societario da parte del Comune di Viadana, in virtù di una normativa ad hoc relativa agli Enti del Terzo settore, ed alle ex IPAB nello specifico. Trattasi, infatti, di una Fondazione rientrante nel novero delle fondazioni di diritto privato derivanti dalla trasformazione delle ex Ipab che, per legge, non sono soggette ad un controllo di tipo societario da parte della Pubblica amministrazione”.

“Non vi è dubbio – ha aggiunto Cavatorta – che la Fondazione Carlo e Luisa Grassi Onlus appartenga al terzo settore e che sia sempre esclusa qualsiasi forma di controllo da parte della pubblica amministrazione. In conclusione, la normativa invocata nella mozione, al fine di dimostrare una presunta situazione di conflitto di interessi in capo al Presidente della Fondazione Carlo e Luisa Grassi Onlus, non è da ritenersi applicabile nel caso di specie, rendendo quindi inefficacie qualsiasi richiesta di eventuale revoca in autotutela di incarichi, come richiesto dalla mozione stessa”.

“In riferimento all’art. 2390 relativo al Divieto di Concorrenza – articolo peraltro il quale secondo i pareri legali non troverebbe applicazione in rapporto alle Fondazioni in questione – eventuali provvedimenti sarebbero semmai da ricondurre alla responsabilità e potere decisionale dei singoli consigli di amministrazione che, se da un lato non si sono ancora espressi con parere favorevole nel concedere la possibilità di ricoprire il medesimo incarico nelle fondazioni di Viadana e Pomponesco, dall’altro con l’elezione della stessa persona al vertice dei due Enti, i CDA stessi si sono automaticamente dichiarati favorevoli affinché il sig. Claudio Formici possa esercitare il doppio incarico. Ricordiamo infatti che non sussiste una nomina diretta da parte dell’amministrazione comunale del legale rappresentante dell’Ente, ma questa è effettuata dal CDA.

Inoltre il fatto che la medesima guida delle due fondazioni possa ingenerare un conflitto d’interessi da parte del presidente è una mera valutazione dei sottoscrittori della mozione che non trova riscontro nella normativa vigente e tutt’al più è da ricondurre alle singole azioni, deliberazioni o iniziative assunte nell’esercizio delle proprie funzioni, come dichiarato dai pareri legali che sono stati richiesti e di cui il consiglio può disporre.

Permettetemi in conclusione una considerazione personale, in un’epoca in cui si sta sempre più andando verso le unioni dei Comuni, i consorzi delle aziende strumentali che si occupano dei servizi alla persona per favorirne la gestione riducendo al massimo gli sprechi e ottimizzando le risorse, ricevendo una maggiore premialità per l’ottenimento dei finanziamenti da bandi nel momento in cui si presentano progettualità coinvolgendo più istituzioni, risulta infondato pensare ad una situazione di concorrenza tra le due strutture”.

Il sindaco, nella sua risposta, ha fatto riferimento anche al parere dello Studio Legale Degani e del segretario comunale Sabina Candela. Lo Studio Degani, in particolare, conclude il proprio scritto con la seguente affermazione. “Un’eventuale situazione di conflitto di interessi in capo al Sig. Formici, in qualità di legale rappresentate di entrambe le Fondazioni, andrà di volta in volta analizzata alla luce della situazione concreta, pur sempre rammentando che si tratta di enti privi di scopo di lucro, la cui gestione è demandata ad un organo consiliare di cui il presidente fa parte e alle cui decisioni si deve adeguare”.

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