Baruffaldi a Caffarra: "Su Formici
sproloquia: e la nomina è regolare"
Non ci sta l’amministrazione comunale di Pomponesco e dice la sua in merito all’ultima interpellanza del gruppo di minoranza in merito alla doppia nomina del dottor Formici sia alla Rsa di Viadana sia alla Rsa di Pomponesco. “Non è vero che non abbiamo risposto. La risposta all’interpellanza è stata fornita con tanto di supporto normativo e con interpretazioni sia di enti centrali competenti, quali commissione ARCONET, che di sentenze della Corte dei Conti (organo di controllo delegato) se ne intende, che in sostanza evidenziano come negli enti ex-IPAB, quali la fondazione Mazzucchini, nonostante i membri del Cda siano nominati dal comune è sempre esclusa qualsiasi forma di controllo da parte dell’ente pubblico”.
Inoltre, spiega Baruffaldi, l’intervento in Consiglio del Segretario Comunale è stato riferito in modo assolutamente distorto e fuorviante. Di seguito la trascrizione fedele delle precisazioni della Dott.sa Boni:
“Due cose però le devo dire prima; la prima cosa è che la semplice nomina dei CDA delle fondazioni che sono Ex-IPAB non è controllo pubblico; c’era stato un quesito di ANCI qualche tempo fa a cui ha risposto la commissione ARCONET dichiarando che la semplice nomina del CDA da parte del comune non é controllo pubblico, tant’è che queste fondazioni non sono inserite nel gap, nel gruppo di amministrazione pubblica, nel merito non mi interessa, volevo solo precisare avendo lei dichiarato che c’è una situazione di controllo pubblico. Visto che la semplice nomina da parte del sindaco del comune non è controllo pubblico, tant’è che diversi statuti di queste fondazioni danno evidenza del fatto che le nomine da parte del sindaco sono fatte non come capo dell’amministrazione ma come rappresentante della comunità locale, quindi non è una situazione di controllo pubblico. La seconda cosa che ci tenevo a precisare è che l’incompatibilità è una cosa e il conflitto di interessi un’altra. Le incompatibilità sono situazioni tipizzate per legge non suscettibili di interpretazione estensiva, mai perché sono restrizioni di diritti e libertà che altrimenti una persona avrebbe, quindi il tema deve essere: esiste una norma di legge o negli statuti dell’una e dell’altra formazione che dichiara incompatibile il fatto di essere presidenti di due fondazioni? Solo questo è il tema che genera l’incompatibilità. Diverso è che si possano creare nello svolgimento contemporaneo di questi due ruoli delle situazioni potenziali di conflitto, questa però sono situazioni che vanno.. (interruzioni da parte del consigliere).. il conflitto non esiste a priori e il conflitto è sollevato e dimostrato rispetto a dei contesti o a delle vicende concrete, queste erano le cose quindi non siamo in un’ipotesi di controllo pubblico”.
“Il discorso a questo punto viene interrotto dal consigliere – precisa Baruffaldi – fino a quando poi il presidente si vede costretto a sciogliere la seduta. È evidente come il consigliere di minoranza abbia volutamente riferito stralci di una seduta pubblica decontestualizzandoli, distorcendone i contenuti e falsandone l’interpretazione all’ignaro lettore. La nostra amministrazione oltre al supporto normativo presentato e avallato dal segretario, ha avuto un personale confronto con il dott. Formici, che per chiarezza e completezza di informazione ha fornito il parere dello studio legale Degani di Milano e del presidente dell’organismo di vigilanza della fondazione Mazzucchini, da lui stesso incaricati di verifiche e controlli. Dagli studi effettuati si escludono cause di incompatibilità sia per quanto previsto dai rispettivi statuti sia secondo il D.lgs 231/2001, dove non vengono posti limiti al doppio incarico”.
“Chiaramente, date queste premesse – prosegue il sindaco – risulta che il quesito “su cosa l’amministrazione intenda fare” è mal posto, non esistendo alcun tipo di violazione e quindi nessuna azione da compiere. Ricordando che l’amministrazione Baruffaldi rappresenta una lista civica reale, risulta chiaro che gli unici ad avere interessi politici siano i rappresentanti della minoranza. In quanto lista civica l’amministrazione si impegna, come ricordato anche dalla segretaria, a mantenere nel tempo il rispetto delle normative con un occhio di particolare riguardo alle situazioni di conflitto di interessi che eventualmente possano verificarsi in futuro. Ci teniamo a sottolineare soprattutto che continueremo a monitorare i buoni risultati del servizio svolto dalla fondazione in quanto valore aggiunto per la nostra comunità”.
“Lo sproloquio del consigliere di minoranza Caffarra è parso un chiaro manifesto politico farcito con citazioni casuali di filosofi e letterati del passato, unite a similitudini di esempi vari fuori contesto, volti a sollevare dubbi sulla moralità del Dott. Formici e delle amministrazioni che l’hanno nominato. A tal proposito si riporta un estratto della registrazione del consiglio, con l’intervento del consigliere di minoranza:
“Perché l’amministrazione comunale neanche si è posto il problema, neanche si è posto il problema di dover chiedere, chiedere a un legale: ma questa situazione è normale? Ve lo dico queste sono risposte totalmente insufficienti e insoddisfacenti dobbiamo prenderne atto della non curanza dell’amministrazione io non so per quale motivo io non voglio pensare, non credo, perché io credo nella vostra buona amministrazione e credo anche che vi accorgiate di quello che succede nell’ambiente esterno. Quindi io non credo che questa non curanza sia dovuta così a negligenza, non ve ne siete accorti, non vi interessa, non ci credo, è impossibile, non ci credo per quale motivo da loro non è stata presa nessuna misura di tutela? non dico, in via del tutto precauzionale una misura di tutela, di informazione per prendere decisioni del caso successivamente. Perché ricordiamoci che non ci sono solo le strategie amministrative ma ci sono anche delle azioni extra amministrative di tipo politico, e non credo nemmeno oppure voglio non credere che questa non curanza, questa baldanza così molto leggera o questa questo menefreghismo verso questo fatto, un fatto lecito e ripeto lecito non illegale, sia dovuto a do ut des”.
“Risultano palesi anche solo da questo piccolo estratto – conclude il primo cittadino – le contraddizioni ovvero il riferimento ad una risposta insoddisfacente, che tuttavia segnalava la legalità dell’operazione da lui stesso confermata e le accuse più o meno velate di una nomina di scambio, oltre ad un perenne e voluto ondeggiare tra questioni giuridiche, dimostrate infondate e questioni morali pericolosamente poste con disarmante leggerezza. Nella nostra risposta è evidenziato anche l’invito al rispetto dell’etica e del ruolo del consigliere, anche nelle interpellanze, fermo restando che risulta palese la manipolazione degli eventi da parte del dott. Caffarra. L’intenzione dell’amministrazione Baruffaldi era quella di ignorare le provocazioni politiche; alla luce dei fatti si è però reso necessario evidenziare la realtà dei contenuti della seduta per onestà verso i nostri cittadini”.
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