Cronaca

"Non fu stupro": assolti
cinque ragazzi mantovani

Nessuna condanna, non ci sono state prove evidenti dello stupro. Così cinque giovani della provincia di Mantova sono stati assolti dall’accusa di violenza sessuale ai danni di una 16enne (all’epoca dei fatti, era il maggio 2021) residente nel Casalasco.

La giovane, affetta da un deficit psicologico, era stata invitata a un compleanno da festeggiare in appartamento di Suzzara, nel mantovano appunto. Ma a questa festa la stessa aveva detto – dopo diverse settimane e dopo una comprensibile paura iniziale dovuta allo choc – di essere stata violentata da cinque ragazzi che avevano in quel momento dai 20 ai 23 anni. Quella notte la ragazza non era tornata a casa ed era stata ritrovata poi alla fermata di un bus a Rivalta sul Mincio la mattina seguente i fatti.

Tra le presunte prove anche alcune intercettazioni dei ragazzi che, in una sala della Questura di Mantova, una volta fermati, dicevano di temere perché qualcosa potesse trapelare dalle chat di WhatsApp dei loro cellulari. La sentenza però li ha assolti, e proprio all’assoluzione (e non dunque a uno sconto di pena) ha puntato da subito il collegio difensivo, composto da Stefania Magnani del Foro di Mantova, Pasqualino Miraglia del Foro di Modena e da Alessia Soldani. In particolare secondo la difesa il racconto della ragazza aveva presentato diverse lacune, decisive di fatto per scagionarli.

Il collegio presieduto dal giudice Giacomo Forte alla fine, dopo due anni di udienze, ha assolto tutti e cinque i ragazzi mantovani, mentre l’accusa ha già annunciato di ricorrere in Appello: erano stati richiesti 9 anni per quattro dei cinque imputati e 10 per il quinto. Anche l’avvocato di parte civile Valentina Marchettini (200mila euro di risarcimento per la ragazza, 100mila per la madre, 50mila di provvisionale: queste le sue richieste) non ha escluso di ricorrere, ma prima ha detto di voler conoscere le motivazioni della sentenza.

G.G.

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