Cronaca

Spineda e Rivarolo, vive in un
container, si cerca una soluzione

Due metri per tre. Questo lo spazio che una signora sta utilizzando a Spineda da diversi giorni. Un appartamentino, se cosi si può chiamare, di cinque metri quadrati, ricavato in un soffocante container di ferro senza luce ne gas ne altri servizi a pochi passi dalla Casetta dell’acqua che però eroga soltanto ai residenti muniti di tessera.

Una situazione al limite della decenza di cui le Istituzioni si stanno occupando. La donna di circa sessant’anni proviene dalla provincia di Reggio Emilia ragion per cui qualcuno sostiene dovrebbe essere a carico dei servizi sociali di quella zona emiliana.Il sindaco di Spineda Fabrizio Bonfatti Sabbioni garantisce di averle concesso occasionalmente l’utilizzo della palestra vicina dove esistono i bagni e la possibilità di fare la doccia. Mentre la diretta interessata sostiene di dover mettere ogni giorno un secchio al sole per scaldare l’acqua e lavarsi all’esterno del suo gabbiotto.

Un dettaglio che avrebbe provocato le reazioni e le contrarietà di chi vive nei paraggi. Una situazione che richiama alla mente una divertente canzone di Fabrizio De Andrè. Anche se di divertente, in questo frangente, non c’è niente.

Ciò che non si comprende è come il container sia arrivato a Spineda improvvisamente. A quanto risulta la struttura prima si trovava a Rivarolo del Re in attesa che la signora venisse assunta da un’azienda locale. Poi il trasloco notturno con la sorpresa parcheggiata nella zona del campo sportivo. Qualche giorno fa nei pressi del container si sono avvicinati i Carabinieri della locale stazione per scambiare qualche parole con la signora. E anche qui il divertente brano di De Andrè è apparso quanto mai calzante attraverso la strofa “ed arrivarono quattro gendarmi con i pennacchi con i pennacchi, ed arrivarono quattro gendarmi con i pennacchi e con le armi”.E’ il loro mestiere, svolto sempre con discrezione e volto a cercare di dare una mano per risolvere una situazione quantomeno complessa.

Non c’erano pennacchi ne armi, a parte quelle tradizionali d’ordinanza e si presume che i militari abbiano voluto rendersi conto delle condizioni della signora, auspicando una soluzione e un reciproco accordo tra i comuni di Rivarolo del Re e Spineda e magari il paese reggiano di provenienza. Una soluzione a favore della donna che i comuni possono sicuramente trovare unendo le forze.

Ros Pis

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