Cronaca

Via i vaccini obbligatori? Per
gli infettivologi un grosso errore

Cancellare l’obbligo vaccinale per i bambini e i ragazzi fino a 16 anni e per i minori non accompagnati, prevedendo che la profilassi contro morbillo, rosolia, parotite e varicella sia solo “raccomandata” e non obbligatoria, come è avviene dal 2017 quando lo introdusse la legge Lorenzin. E’ quanto prevede un emendamento presentato dal senatore della Lega Claudio Borghi al decreto sulle liste di attesa all’esame del Senato, uno dei 37 emendamenti presentati dalla Lega al provvedimento. La proposta di modifica prevede di non legare l’iscrizione ai nidi o a scuola all’avere effettuato il vaccino.

Successivamente Borghi ha chiarito che la sua non è una posizione assimilabile a quella dei no vax spiegando attraverso un videomessaggio, che esiste “un’ampia letteratura scientifica per la quale l’obbligatorietà ad effettuare tante vaccinazioni porti al rifiuto del vaccino stesso, quindi all’effetto opposto di quello che si vuole ottenere, che è l’alta copertura vaccinale. In Europa poi solo noi e la Francia abbiamo questo obbligo, e altrove le cose vanno meglio. Non siamo noi ad avere follie antiscientifiche, non c’è il Medioevo, è adattarsi a dove le cose funzionano meglio”.

La proposta ha ricevuto parecchie contestazioni e anche a Cremona gli esperti ritengono la modifica della legge una scelta dalle conseguenze pericolose.

Il dottor Giuseppe Carnevale

Come spiega il medico Giuseppe Carnevale, per anni primario di Malattie Infettive all’Ospedale di Cremona, “il morbillo in particolare ha un rapporto di diffusione molto alto e se trova una popolazione non protetta dà delle infezioni importanti sia nell’età neonatale, sia infantile che in età scolare, diffondendosi poi anche tra gli adulti che magari hanno perso la copertura vaccinale.
Se riduciamo la percentuale di copertura dal 90-95% all’80%, la diffusione aumenta notevolmente e quindi aumentano le complicanze. Il morbillo è una delle patologie infettive virali che dà le maggiori complicanze come meningiti, meningoencefaliti, e anche polmoniti. Significherebbe favorire la diffusione di malattie infettive virali e non solo, e quindi torneremmo indietro agli anni Cinquanta-Sessanta, quando siamo riusciti con grande difficoltà a iniziare le vaccinazioni obbligatorie. Sarebbe una situazione molto molto grave”.

La dottoressa Claudia Balotta

“La legge Lorenzin – afferma Claudia Balotta, la scienziata che quattro anni fa isolò il virus del Covid19 – è del tutto simile alle altre leggi europee che seguono peraltro le raccomandazioni dell’Oms. I vaccini per i bambini hanno rappresentato l’equivalente dell’aver ottenuto l’acqua potabile: due momenti fondamentali per la salute dell’uomo. E’ inaudito e molto pericoloso avanzare proposte di questo tipo perché la libertà di vaccinarsi o meno può esistere nella misura in cui una persona può vivere in un luogo isolato senza contatti sociali. Ma poichè noi viviamo in comunità, abbiamo il dovere di proteggere i bambini fragili, che di fronte a malattie come il morbillo hanno grosse complicanze e rischiano anche la morte. Senza contare la necessità di proteggere tutti i soggetti fragili, ad esempio gli anziani.
Tra le vaccinazioni per i bambini quella anti morbillosa è di fondamentale importanza perché la malattia nel bambino non sempre si risolve senza complicanze, può portare a broncopolmoniti e anche negli adulti, a complicanze polmonari e neurologiche”.

Peraltro il Covid 19 non è sparito, circola tuttora sebbene non vi sia più l’obbligo di dichiaralo. La pandemia di quattro anni fa non ha insegnato nulla? “Adesso – afferma Balotta – sta di nuovo circolando a basso titolo in Italia, più consistentemente in America, in due nuove varianti, che non sembra rappresentino un problema, di solito si risolve spontaneamente e presenta i sintomi di un raffreddore. Ma c’è bisogno di tenerlo monitorato, anche perché l’ultima campagna vaccinale, l’autunno scorso purtroppo non è andata molto bene. Sono venuti gli anziani a vaccinarsi, soprattutto rispetto all’influenza anche se, pure in questo caso, in misura inferiore agli altri anni e questo è pericoloso pensando all’autunno”.
“Qualcosa probabilmente nella comunicazione è stato sbagliato. “I medici, gli scienziati di buon senso, hanno capito – afferma ancora la scienziata. – Chi ha voluto farne un elemento politico, cavalcando il ‘novaxismo’, evidentemente ha avuto buon gioco a farlo. Ma ripeto, la libertà di non vaccinarsi esiste nel momento in cui decidiamo di vivere completamente isolati.
Che i vaccini non siano nocivi né dannosi ma che al contrario siano efficaci, lo dimostrano non solo i dati scientifici, ma anche il fatto che siamo molto vicini all’entrata in uso di vaccini a Rna addirittura per la prevenzione dei tumori.

“Certamente – è la conclusione – anche i media dovrebbero fare di più, perchè solo attraverso l’argomentazione e i dati scientifici che dicono che il vaccino contro il coronavirus ha salvato milioni di vite nel mondo, queste cose possono entrare nella comprensione delle persone, in modo che la proposta vaccinale sia vissuta come una proposta di tutela della salute del cittadino” gbiagi

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