Cronaca

La Rsa Germani torna a nuovo:
lavori per 40 milioni con Ecobonus

Una ristrutturazione mai vista: 40 milioni di euro per la Rsa Germani di Cingia de’ Botti, con un esborso che però sarà al massimo di 300mila euro grazie all’Ecobonus 110. Da inizio 2023 il Governo ha aperto anche alle Rsa e la Germani ha colto al balzo l’occasione, con un progetto e lavori che saranno eseguiti dalla ditta IdroClima di Binanuova, nominato General Contractor.

I lavori, hanno spiegato il direttore generale della Rsa Ivan Scaratti e la sua vice Stefania Bergogni, saranno per il 90% all’esterno della struttura, dunque il disagio per i pazienti e gli ospiti sarà minimo, anche perché ogni stanza, per i lavori da svolgere, sarà impegnata per un paio di giorni e in quel frangente gli ospiti saranno trasferiti in altri spazi attigui. Dureranno 18 mesi e, come hanno spiegato per la IdroClima Roberto Quinzanini e Maria Grazia Bonfante, vedranno una grande attenzione alla sicurezza, con 60 operatori, 20 progettisti e responsabili nominati sia da parte del General Contractor che della stessa Rsa.

“Una straordinaria opportunità – ha evidenziato Scaratti – che abbiamo da tempo considerato e che per fortuna ci è stata data seppur con tempi ristrettissimi. Ci permetterà a costi praticamente pari a zero di riqualificare tutta la struttura, con interventi sulle coperture, sulle facciate, sugli infissi e sugli impianti, rendendo Fondazione ancor più moderna ed adeguata ai più alti standards qualitativi richiesti oggi in linea con i bisogni di personalizzazione delle esigenze degli ospiti. Saremo sempre luogo di cura, ma ora un po’ di più luogo di vita, come una casa”.

Nello specifico migliorerà l’aspetto strutturale con isolamento termico e sostituzione dei serramenti; l’aspetto impiantistico, in ogni stanza, personalizzabili e gestibili in autonomia e in modo informatizzato; l’aspetto tecnologico di tutta la struttura, dai nuclei residenziali, a quelli semi-residenziali, ai poliambulatori; e ancora verranno sistemati nuovi impianti di produzione dell’acqua calda con solari termini.

Inoltre verrà installato un impianto fotovoltaico da 200 kWatt, oltre ovviamente alla realizzazione del cappotto termico con lana di roccia e parete ventilata. Il sistema centralizzato consentirà di passare all’elettrico, abbandonando sempre di più l’alimentazione a gas per un risparmio stimato nel 55% rispetto ai consumi attuali.

“Questo percorso – ha infatti evidenziato Bergogni – garantirà lo spostamento dal gas all’energia elettrica da autoproduzione: due impianti li abbiamo già, un altro sarà realizzato con il 110. Inoltre specifico che non sono previste riduzioni di capacità ricettiva perché, grazie agli ampi spazi che abbiamo in ogni nucleo, saremo in grado di prevedere stanze “temporanee” per gli spostamenti dei residenti, dotate di ogni comfort e di impianti. Abbiamo già fatto diversi incontri con i dipendenti e con i parenti, che riproporremo in ogni nucleo o palazzina prima dell’avvio dei lavori”.

Giovanni Gardani 

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