Erika Boldi, per la Procura
veronese sono due le ipotesi
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Sono due le piste che la Procura di Verona sta seguendo in merito alla scomparsa di Erika Boldi, ritrovata senza vita domenica pomeriggio nel canale Tartaro di Vigasio, nel Veronese, dove la ragazza aveva alcune frequentazioni. Erika, classe 1998, era originaria di San Martino dall’Argine e ora la famiglia della ragazza chiede giustizia.
Tenendo conto che Erika non è annegata, come ha spiegato il medico legale che ha analizzato il corpo e in attesa dell’esito dell’autopsia fissata per le ore 15 di martedì, le piste sono due: o l’omicidio volontario, oppure l’omicidio colposo, dato che Erika potrebbe essersi sentita male, senza che però nessuno la soccorresse. La ragazza aveva problemi di dipendenza e con la famiglia stava valutando la possibilità di entrare in comunità a San Patrignano.
Sabato però, dopo una serata in un pub di Villafranca, dopo le 23.30 Erika ha fatto perdere le tracce: il suo corpo è stato ritrovato domenica. Si indaga su un’automobile che, giunta in una cascina vicina al canale Tartaro, è ripartita subito a grande velocità: non si esclude che il mezzo abbia caricato Erika, resta da capire se ancora viva o no. Se la ragazza avesse subito una overdose, ecco che per chi non ha dato l’allarme e ha pensato di fare scorrere il corpo lontano nel canale, potrebbe prefigurarsi l’accusa di omicidio colposo. Entrambe le ipotesi sono al vaglio della procura.
G.G.