Cronaca

Il saluto ai genitori di lui prima
di finire con l'auto nel Po

C’è un passaggio che più di altri risulta oscuro nella vicenda della morte dei casalesi Stefano Del Re e Lorena Vezzosi. Qualora infatti fosse confermata la pista ad oggi più accreditata, quella cioè dell’omicidio-suicidio, resta da capire cosa sia accaduto tra la partenza della coppia da Santarcangelo di Romagna, dove i due vivevano dal 2018 e dove, in appartamenti diversi, hanno continuato a vivere anche dopo la separazione formalizzata nel dicembre 2023, e il momento in cui, alle 2.57 della notte tra giovedì e venerdì, la Nissan condotta da Del Re e con Lorena sul sedile passeggeri che sembra inerme, entra in acqua per riaffiorare – ripescata dai Vigili del Fuoco – soltanto la mattina dopo.

C’è un momento, soprattutto, sul quale gli inquirenti dovranno fare luce: attorno alle 20, infatti, Stefano Del Re sarebbe passato a salutare i famigliari, che non vedeva da tempo, anche perché i rapporti pare non fossero idilliaci. In quel momento Stefano è solo e Lorena non c’è: dov’è finita? E’ rimasta in auto ad aspettare oppure le è già accaduto qualcosa?

In quell’incontro che è un addio (ma i famigliari di Stefano in quel momento non possono saperlo) avrebbe detto di essere passato per un saluto veloce prima di andare a cena con la ex moglie. Una cena che potrebbe poi essere degenerata oppure, se tutto era già stato programmato, una cena che in realtà non c’è mai stata. Ogni particolare, ogni dettaglio, oltre tassello del puzzle andrà ora messo al suo posto. Di certo c’è che l’allarme è stato dato da un residente di via Giordano Bruno, svegliato dal boato dell’auto che finisce nel Po, e che all’alba di venerdì i figli della coppia, ora affidati ai Servizi Sociali, dalla Romagna si sono rivolti preoccupati alle Forze dell’Ordine non vedendo i genitori rientrare: i due avevano detto di uscire semplicemente a cena.

Intanto nell’appartamento di Lorena a Santarcangelo, posto sotto sequestro dai carabinieri romagnoli così come la stanza del residence dove viveva da qualche mese Stefano in attesa di una sistemazione, sono state trovate macchie rosse: non è detto però che sia sangue e soprattutto non si sa di chi sia. E ancora, questo incastro non tornerebbe col fatto che sul corpo di Lorena il medico legale non ha trovato ferite da taglio o da arma da fuoco.

Non sono poche le domande alle quale rispondere: molti punti di domanda potrebbe però essere cancellati dall’autopsia. Il fatto che né Stefano né Lorena (che peraltro è inerme) al momento di entrare in acqua provino a togliere la cintura di sicurezza fa pensare sempre di più a un gesto premeditato, così come il modo in cui la Nissan affronta la discesa verso il fiume a grande velocità e senza frenare. Stefano, va ricordato, lavorava come infermiere in alcune RSA, dunque aveva accesso sicuro a vari farmaci. Ecco perché con l’autopsia dovrebbe essere eseguito anche l’esame tossicologico.

Giovanni Gardani (video Alessandro Osti)

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