Cronaca

Tragedia sul Po: auto finisce nel
fiume, due persone perdono la vita

Due persone, un uomo e una donna, sono morte nella notte a causa di un tremendo incidente stradale a Casalmaggiore. Il fatto è accaduto attorno alle 3.30, orario nel quale i Vigili del Fuoco si sono messi al lavoro con una gru e alcuni gommoni, per riuscire a recuperare un’auto finita nel fiume, dopo avere tirato dritto pare all’altezza dell’imbarcadero, volando così giù dall’argine in modo rovinoso.

Le operazioni, che come base hanno via Giordano Bruno, fronte argine, sono durate fino alle 7.45, quando l’auto è stata recuperata: a bordo vi erano due corpi, di un uomo e di una donna, ormai privi di vita. Non si conoscono al momento altri dettagli e anche i Carabinieri di Casalmaggiore, intervenuti con diverse pattuglie, mantengono il massimo riserbo.

Stando a quanto si è scoperto, l’auto, una Nissan di colore nero, avrebbe percorso via Alzaia, che costeggia la sponda del fiume Po (e che solitamente è a senso unico ma non in questo periodo di fiera in cui è invece a doppio senso) e poi sarebbe finita sulla strada sterrata, anziché affrontare la salita che consente di salire sulla parte di argine maestro percorribile con i mezzi a motore, finendo nell’acqua.

Le immagini delle telecamere di videosorveglianza della Polisportiva Amici del Po mostrano la Nissan mentre, a forte velocità, finisce nell’acqua del fiume: sono le 2.57 della notte tra giovedì e venerdì. Le “guide” della passerella hanno infatti riportato danni, così come una delle prime imbarcazioni colpita dell’auto: per questo motivo, come si nota in un fotogramma ricavato dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza, l’auto è girata con la parte anteriore verso la sponda del fiume, una rotazione dovuta all’urto.

Nelle stesse immagini si nota come l’uomo chieda aiuto, sporgendo un braccio dal finestrino aperto e accendendo le luci (forse in un disperato tentativo di mandare un segnale), mentre l’auto si sta inabissando (impiega poco più di un minuto a farlo), mentre dal lato passeggero occupato dalla donna non si percepiscono segnali, il che fa sospettare che la stessa potesse essere già morta al momento dell’inabissamento.

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Giovanni Gardani (foto Alessandro Osti)

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