Cronaca

Si é spento in tanto amore Rufino
Regni, papà del Col. Luigi Regni

Si è spento come tutti dovrebbero. Circondato dall’infinito affetto dei propri cari, dalla dolcezza di mani che si stringono, di carezze che si frappongono tra due cieli vicini e distanti. Riunendo in un unico e infinito amore una grande famiglia – quella che aveva costruito passo dopo passo -. E’ venuto a mancare il Colonnello Rufino Regni, papà del colonnello Luigi Regni, per anni comandante a Casalmaggiore (e poi a Guastalla) dove si è fatto particolarmente amare ed apprezzare dai tanti cittadini che ancora ne ricordano affabilità, senso del dovere ma anche empatia e capacità di stare in mezzo alla gente. Tale figlio, tale padre…

Rufino Regni era originario di Viterbo, ma per tanti anni aveva prestato servizio a Parma. Da un albero saldo e vigoroso nascono sempre piante che anelano al cielo, dalle radici profonde e dai rami protesi alla luce. E così é stato anche per Luigi e per il papà Rufino. Lo avevamo conosciuto nel tempo del Covid – Rufino Regni e consorte – quando in coppia avevano affrontato, nel nosocomio di Guastalla, e vinto il Male. Era stata gran festa, era stata gioia.

Si e spento come un lumicino. Nonostante tutto – nonostante il dolore e la fatica di comprendere la vita che c’é e quella che resta oltre il respiro – Rufino Regni é morto nel letto di casa, nell’abbraccio di tutti i suoi familiari e nella testimonianza di quel figlio che aveva seguito la sua traccia, diventando a fine carriera  Colonnello dell’Arma.

Dolcissimo il messaggio di Luigi Regni. “Ora anche noi – ha testimoniato ieri – sappiamo cosa significa perdere per sempre il papà, il Colonnello Rufino Regni. Però abbiamo conosciuto questo dolore nella maniera più giusta e naturale. È mancato nella sua casa, nel suo letto, circondato da tutti e cinque i suoi figli. Sarà contento e soddisfatto. Chi lo accarezzava, chi lo baciava, chi gli sentiva il polso e chi ha tentato un piccolo massaggio cardiaco. Eravamo lì, tutti con luì mentre la saturazione era arrivata a 60. Si è spento come un lumicino. Devo a lui i miei entusiasmanti 40 anni di servizio nell’Arma, devo a lui il senso della famiglia e l’onestà ed io l’ho sempre ringraziato, anche pubblicamente di recente in occasione della consegna dell’ encomio sul caso Saman per gli insegnamenti ricevuti. Quando è spirato, a gran voce gli ho chiesto cosa c’è dopo la morte! Lui ora lo sa e forse avrà fugato anche i suoi dubbi. Grazie papino!“.

RUFINO REGNI – Quella divisa, che lo accompagnerà anche nell’ultimo viaggio, Rufino Regni l’aveva cucita addosso. Era giunto a Parma agli albori degli anni ’80e a Parma aveva trovato la sua dimensione ideale. La fortissima (e ottima cuoca) Gilda al suo fianco, cinque figli (oltre a Luigi, Federico, Daniela, Paola e Valeria) arrivato a Parma nel 1980 e mai più ripartito. Nel 1961 Rufino Regni si era sposato ed era entrato nell’Arma in maniera permanente. Firenze, Moncalieri, Acqui Terme, Novara sino agli inizi degli anni 70, Poi Velletri, Gioia del Colle (Comandante della Compagnia Carabinieri della Base NATO) e alla fine Parma, nel 1980.

Ora Rufino Regni é a definitivo riposo. Ma quello che ha dato ed insegnato, quello che resta nel riflesso dei figli, quello che non va e non andrà più via, le tantissime testimonianze di chi ha avuto la fortuna di lavorfare sotto il suo comando e di apprendere dal suo esempio è la lezione di vita. E’ tutto quello che ha lasciato e che continua nel sangue del proprio sangue che resta su questa terra a testimoniarne i giorni.

N.C.

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