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Superbike, Milano chiama S. Martino
Cronaca di un giorno da ricordare

Schiacciare il tasto play, dopo nove mesi di lavori, e aspettandone altri tre per il rombo più bello. Quello del Mondiale di Superbike al Cremona Circuit di San Martino del Lago, previsto dal 20 al 22 settembre ma presentato ufficialmente giovedì mattina al Belvedere Berlusconi di Palazzo Lombardia.

La soddisfazione dell’Ad Alessandro Canevarolo è palpabile, per un percorso di rincorsa che prosegue “perché all’autodromo si corre e allora correremo anche noi coi lavori”. Il Cremona Circuit intitolato ad Angelo Bergamonti, ricordato durante la conferenza per i suoi duelli con Giacomo Agostini, si è preso il proscenio a Milano: come a dire la periferia, la provincia, che stavolta si fa bella nel cuore pulsante della Regione. Come è stato ricordato nel talk show moderato da Max Temporali, voce di Sky per la Superbike, il Cremona Circuit è la pista in cui, annualmente e in Europa, girano più moto.

Inutile, e ingiusto fare paragoni con Monza, è stato detto: ma Cremona eredita proprio da Monza (undici anni dopo l’ultima volta) la possibilità di rappresentare per cinque anni la Lombardia nel Mondiale. “Monza è un tempio – ha detto Canevarolo – e nessuno vuole rubare l’eredità. Semplicemente vogliamo crescere, ispirandoci a loro. Tra qualche anno vedremo dove saremo arrivati”.

Un’eredità figlia anche di lavori onerosi e importanti, affidati alla Dromo, il non plus ultra della categoria, affidati a Jarno Zaffelli, progettista del circuito, con le migliorie che sono arrivate anno dopo anno, fino all’impennata finale legata proprio alla Superbike. “Abbiamo sempre tenuto conto di cui particolari: la sicurezza e il divertimento dei piloti. A giudicare da quello che loro pensano, abbiamo fatto centro. E poi lavorare a Cremona per noi abituati a girare il mondo, è stato come giocare in casa perché la nostra sede è a un’ora di strada dal circuito di San Martino del Lago”.

E se Andrea Iannone su Ducati è stato il pilota testimonial dell’evento, non potevano mancare i rappresentanti di Dorna, che di fatto controlla la Superbike, e di Yamaha, che vanta il 55% delle moto in pista. Sì, perché la differenza tra Moto Gp e Superbike sta nel fatto che quest’ultima utilizza moto di serie, che dunque possono essere acquistate e utilizzate anche su strada. “L’idea – ha detto Andrea Dosoli del Team Yamaha – era infatti quella di gareggiare la domenica e vendere il lunedì. E’ una battuta, ma racchiude il senso dell’iniziativa e la forza della Superbike, che proprio in Lombardia ha quasi tutte le sue aziende e case motoristiche principali. Ecco perché era importante tornare a casa, undici anni dopo Monza”.

Il saluto istituzionale è arrivato in primis da, governatore di Regione Lombardia Attilio Fontana, che ha posato su una Yamaha, e da Lara Magoni, sottosegretario allo Sport per la Regione. Presenti i consiglieri regionali cremonesi Marcello Ventura e Matteo Piloni e, per la Provincia di Cremona, il presidente Paolo Mirko Signoroni.

Da rimarcare, come Canevarolo ha fatto, che il Circuit crescerà in questi cinque anni, augurandosi però, già per il primo anno, il grande entusiasmo del pubblico per un Circuit che, nelle tribune, sarà allestito come un grande teatro all’aperto. “All’inizio ossia nel 2012 eravamo stati accolti con un po’ di diffidenza, come quelli che fanno casino – ha spiegato Canevarolo – ma lo capisco e mi sono messo nei panni anche dei residenti. Però col tempo hanno iniziato ad apprezzarci: hanno capito che facciamo le cose seriamente e che questo circuito crea un indotto straordinario e posti di lavoro per il Casalasco”.

Canevarolo non è preoccupato per la ricettività, che a Cremona non è quella di una grande città turistica o di grandi città abituate a ospitare evento sportivi del genere (per la provincia di Cremona è sicuramente il più importante di sempre, con 100mila persone attese nel weekend). “Se non ci mettiamo in gioco, non cresciamo. Abbiamo comunque tre vie di accesso al circuito, le strutture ricettive stanno crescendo e mi piace pensare che il fatto di sorgere in mezzo a tante città diverse possa essere un aiuto e non un ostacolo. Noi stiamo facendo grandi passi avanti anche dal punto di vista della sicurezza, tenendo conto che da noi gareggiano molto spesso amatori, che magari non sanno come si cade. Abbiamo investito molto anche in tecnologia, perché la tecnologia è sicurezza”.

“Il progetto di Cremona Circuit – ha rimarcato Stefano Pacchioli di Dorna – ci è parso subito serio, perché prevede investimenti, perché è stato pensato su più anni, perché abbiamo visto tanta passione, la stessa del mondo della Superbike. Siamo convinti, dopo avere parlato più volte con Canevarolo, che il territorio risponderà”.

Iannone ha elogiato il clima che si è creato in Superbike (da qui è ripartito dopo quattro anni di stop e la precedente parte di carriera spesa nella Moto Gp) e anche il circuito di San Martino del Lago: “Sembra lento, ma si viaggia veloce e poi è molto divertente. E’ un circuito particolare, diverso dagli altri, con personalità. Come tutte le cose si può sempre migliorare, ma esiste una Safety Commission, della quale anche noi piloti facciamo parte, che è fatta apposta per questo”.

Un augurio di buon lavoro e grande soddisfazione sono state espresse infine da Ivan Bidorini, presidente comitato regionale Federmoto, Lorenzo Mauri, team manager Motocorsa Ducati, e Gregorio Lavilla, già pilota SBK, direttore esecutivo Dorna SBK.

Giovanni Gardani (video Marco Zambelli)

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