Arte

Mostra: Canneto sull'Oglio, Bonelli
LAB, prosegue Le Diable au Corps

Con una mostra dedicata al desiderio erotico e all’irrequietudine del corpo ha ripreso l’attività espositiva di BonelliLAB a Canneto sull’Oglio, spazio di dimensioni museali storicamente dedicato all’arte contemporanea.

E di carattere museale è la grande collettiva che ne riapre le porte, dal titolo “Le diable au corps”, a cura di Daniele Capra e Massimo Mattioli.

Aperta il 26 maggio (e sino al al 28 luglio), attraverso l’opera pittorica di dodici dei più significativi artisti della scena italiana nati negli anni Ottanta e Novanta, l’esposizione indaga le tensioni e il denso calore che il desiderio genera, a partire dalla percezione della pulsione erotica quale fondamentale elemento di scoperta dell’identità, ma anche di destabilizzazione e messa in discussione dello status quo.

“Le diable au corps” riunisce oltre cinquanta opere su tela e su carta di Sabrina Annaloro, Romina Bassu, Nicolò Bruno, Chiara Calore, Giulio Catelli, Nebojša Despotović, Olga Lepri, Paolo Pretolani, Adelisa Selimbašić, Davide Serpetti, Flaminia Veronesi e Maria Giovanna Zanella, nella quasi totalità realizzate appositamente per la mostra.

A conclusione del percorso espositivo, nella penombra di una dark room, una selezione di lavori su carta dal carattere più libero rimarca gli aspetti più intimi della relazione amorosa.

La mostra sonda dal punto di vista formale, espressivo, psicologico e simbolico, il corpo desiderante e desiderato, capace di generare immagini, sogni e voglie conturbanti: nella liberatoria intimità delle opere di Romina Bassu e nella delicata provocazione della pelle che appena si sfiora di Adelisa Selimbašić; nella dolce malinconia dei ragazzi ritratti da Giulio Catelli e negli abbracci degli amanti prima di lasciarsi per sempre di Olga Lepri; nei dettagli erotici che profumano di fiori di Paolo Pretolani e nei riti amorosi collettivi che guardano a Oriente di Sabrina Annaloro; nelle mani smaniose di toccarsi di Flaminia Veronesi e nell’imperturbabile distanza delle icone di Davide Serpetti; negli uomini soli e sospesi di Nicolò Bruno e negli sguardi tormentati e intimamente inquieti delle persone di Nebojša Despotović; nell’incontenibile accostamento di micronarrazioni di Chiara Calore e nella carne straripante e orgiastica di Maria Giovanna Zanella; nel silenzio della pittura che si aggruma nella materia e nella carica erotica nascosta negli occhi di chi guarda.

Il progetto prende ispirazione dall’omonimo romanzo di Raymond Radiguet che narra di una relazione proibita nel corso della Prima guerra mondiale fra due giovanissimi amanti, uno svogliato studente liceale e una donna sposata, moglie di un soldato in guerra. Con una prosa nervosa e carica di immagini vivide, Radiguet racconta questo amore all’epoca scandaloso, evocando magistralmente le atmosfere, le ansie e i paesaggi emotivi dei personaggi.

La mostra è corredata da una pubblicazione, contenente le immagini delle opere, le viste dell’installazione e i testi dei curatori.

redazione@oglioponews.it

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