Solidarietà

Laudato Si Oglio Po e Cremona,
solidali "Nel nome di Satnam Singh"

Le Comunità Laudato Si di Cremona ed OglioPo hanno deciso di non restare in silenzio davanti all’atroce episodio della morte del giovane Satnam Singh, bracciante indiano nelle campagne di Latina, vittima dello sfruttamento del lavoro e della deumanizzazione delle persone immigrate. Questo il comunicato sulla vicenda.

Nel nome di Satnam Singh e dei braccianti dei nostri campi.

La brutale vicenda di Satnam Singh, il trentunenne indiano che ha perso il braccio in un incidente sul lavoro in un’azienda agricola alla periferia di Latina e che è stato abbandonato davanti a casa suscita orrore e insieme sollecita una domanda inquietante: “come è possibile arrivare a questa barbarie?”

La risposta si trova nel fenomeno del caporalato diffuso nelle campagne dell’Agro Pontino. Il sociologo Marco Omizzolo, ospite nel 2021 a Cremona per il Festival dei diritti del CSV Lombardia Sud, ha documentato pubblicamente questo fenomeno, raccontando anche le mobilitazioni che ha condotto per difendere i diritti dei braccianti Sikh. Ha descritto il caporalato come una piaga presente in diverse regioni, compresa la Lombardia, invitandoci a prendere consapevolezza di ciò che accade nelle nostre campagne.

Da qui, il nostro interesse verso i lavoratori immigrati, soprattutto giovani, nella zona casalasca. Questi lavoratori ci hanno aperto le loro vite, raccontandoci le loro esperienze lavorative e chiedendoci di divulgarle. Come Comunità Laudato Si Cremona e Oglio Po abbiamo raccolto le loro storie in due quaderni, di cui uno al link RACCOLTA DI STORIE DI LAVORATORI LAVORATRICI DEL NOSTRO TERRITORIO (welfarenetwork.it) e poi sono state pubblicate nel libro “PER UN LAVORO DIGNITOSO” (edizione Centro Culturale a Passo d’Uomo, 2023).

Dal libro è nata la mostra fotografica “DESIDERI”, realizzata grazie alla collaborazione CSV Lombardia Sud. Presentata durante il Festival dei diritti del CSV edizione 2023, la mostra attraverso immagini e parole dei giovani immigrati, narra lo sfruttamento dei lavoratori stagionali nei nostri campi e il loro desiderio di riscatto lavorativo.

Attraverso il libro e la mostra, questi giovani vogliono rompere il silenzio e rendersi ‘visibili’. Chiedono ai cittadini, alle forze sociali, alla politica di attivarsi ai vari livelli di responsabilità per garantire la dignità e i diritti calpestati dalle forme di lavoro nero, precario, schiavo a cui sono sottoposti insieme a tanti altri lavoratori.

In particolare, chiedono al governo:

  • – di superare la legge Bossi-Fini che fabbrica irregolarità lavorativa
  • – di applicare in pieno la legge 199 del 2016 sul caporalato, attuando rigidi controlli, senza cedere favori politici ai padroni.

A tal scopo, questi giovani hanno portato le loro richieste in una conferenza presso la Camera dei deputati a Roma e sono intervenuti in dibattiti pubblici in varie città. Vogliono agire per arginare l’impunità dello sfruttamento dei braccianti, che ormai sembra non conoscere limiti come dimostra l’abominevole gesto subito dal povero Satnam Singh

redazione@oglioponews.it

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