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Italia, che sollievo: ma è l'Euro
(per ora) dei nostri guardiani

Ci è andata bene, ma abbiamo meritato, almeno il pareggio e quindi il passaggio del turno. Passiamo con un gol di un trequartista, Zaccagni, eppure questo si conferma sempre più l’Europeo dei nostri guardiani della porta. E’ dunque la competizione della difesa, ma non della fase difensiva, dato che un gol preso a partita fa a pugni con la media cui la nostra Nazionale ha abituato nelle grandi competizioni (per la verità un po’ di tempo fa e meno ultimamente, perché il calcio sta cambiando e le tradizioni si adeguano).

Dal groviglio di contraddizioni, e da 98 minuti da batticuore, usciamo con il passaggio del turno a danni della Croazia di Modric, con la certezze che già da sabato con la Svizzera servirà cambiare passo ma anche la sensazione che possiamo essere più di una mina vagante: perché se passiamo i gironi, diventiamo sempre tremendamente pericolosi. Lo insegna la nostra storia.

E la nostra storia insegna, appunto, che dietro siamo forti: se con l’Albania era stata la partita di Alessandro Bastoni e con la Spagna di Gigio Donnarumma (che comunque anche lunedì si è tolto lo sfizio di cancellare un rigore a Modric), contro la Croazia decisivo è stato, poco prima di Zaccagni, l’altro centrale difensivo, Calafiori, che con una giocata da guastatore ha servito al laziale l’ultima preghiera, esaudita. Siamo agli ottavi, non siamo forti come speravamo, ma adesso inizia un altro torneo.

Nella foto Bastoni si dispera dopo la parata di Livakovic

E Bastoni? La sua prova è stata da tuttofare: ha sfiorato un gol nel cuore del primo tempo su assist del compagno di club all’Inter Barella (grande parata del portiere Livakovic, ma forse si doveva angolare di più), ha retto l’urto della spinta croata, forse non è stato impeccabile in occasione del gol, quando Budimir ha tagliato fuori Darmian ma sul cross Bastoni non è arrivato a chiudere, poi si è prodigato anche in spinta e recupero, con l’Italia tutta protesa in avanti, peraltro facendo ammonire un paio di avversari. Insomma, se esistesse – dopo la Spalletti cam – anche una Bastoni cam, saremmo di fronte a un’altra prova più che sufficiente e abbastanza positiva.

Certo è che, in carriera, una qualificazione così Bastoni non l’aveva mai vissuta. E con lui, probabilmente, nessuno di una Nazionale che, ricordiamolo, è giovane. Con Luca Bastoni, fratello di Alessandro, all’inizio parlavamo di una squadra che aveva bisogno di entusiasmo. Ecco, quello arrivato giusto alla fine del girone (saremmo passati comunque tra le migliori terze, ma così è diverso), può essere un nuovo inizio. Con Alessandro da Piadena Drizzona sempre al centro del progetto.

Giovanni Gardani

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