Cronaca

Fallimento Viadana Sviluppo,
il Comune ha incassato l'IMU

La questione relativa al fallimento della Società Viadana Sviluppo SpA volge al termine con una notizia positiva per le casse comunali di Viadana.

Nel 2017 a causa della situazione finanziaria e patrimoniale della società il Consiglio Comunale delibera la messa in fallimento della Società Viadana Sviluppo spa.

La sezione fallimentare del Tribunale di Mantova ha dichiarato il fallimento della Stu “Viadana Sviluppo” con la nomina del Dott. Stefano Bertolini come curatore fallimentare. Negli ultimi anni sono state fatte diverse aste per l’assegnazione delle aree soggette a fallimento.

Nel 2023 il curatore ha messo in atto la vendita finale di tutti i terreni della S.T.U. mediante una serie di aste pubbliche che ha portato un abbassamento dei prezzi con alienazione di tutto il patrimonio.

A seguito di tali alienazioni è stato possibile per il Curatore procedere al riparto finale assegnando 208.949,25 a titolo di imposta municipale per le aree vendute all’asta. Pertanto, grazie alla sinergia tra l’attività fallimentare e l’attività degli uffici comunali è stata incassata l’IMU per tutto il periodo del fallimento relativo alle aree che al 2017 risultavano ancora invendute ed invece grazie alla messa in fallimento sono state tutte assegnate. Complessivamente, l’IMU incassata per il periodo del fallimento ammonta a circa 230.000,00, una somma importante che va a ridurre il fondo svalutazione crediti del Bilancio Comunale liberando risorse importantissime per le attività dell’Ente.

Il commento del sindaco Nicola Cavatorta:

“Un plauso all’ufficio tributi e alla responsabile dott.ssa Nadia Mori per aver tenuto la situazione sotto controllo in questi anni.

Un ringraziamento al curatore fallimentare dott. Bertolini per il lavoro svolto.

La decisione dell’allora Amministrazione Comunale guidata da mio fratello, nel 2015, di avviare subito l’iter di liquidazione incaricando il dott. Tommasini, si è rilevata a distanza di anni la scelta migliore.

Tutto ciò nonostante la contrarietà di una certa opposizione politica, responsabile della vicenda STU, che anche in ultimo premeva affinché rimanesse in vita nonostante le consistenti perdite economiche. Certamente la razionalizzazione delle partecipate unitamente alla crisi edilizia di quegli anni hanno messo in crisi le società di trasformazione urbana di matrice comunale, ma va anche detto che la nostra parte politica è sempre stata contraria alla costituzione, fin dai primi anni 2000, quando sui tavoli dell’opposizione gli allora consiglieri comunali di minoranza, tra i quali Bottari, Avigni e Gualerzi, si erano sempre opposti. Ora l’incasso di questa consistente cifra riduce il fondo crediti dubbi esigibilità. Va precisato che gli introiti sono relativi al periodo dalla messa in fallimento ad oggi.

Va riconosciuto che dalla fondazione, l’allora ici, fino al 2011 fu sempre stata versata al Comune, ma dal 2012 al 2016, data del fallimento, è stata persa. Ora con l’alienazione delle aree tramite aste pubbliche è stato possibile mettere una pezza più che dignitosa ad una vicenda che ha visto impegnato il precedente Consiglio Comunale con scelte non facili, ma azzeccate.”

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