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Dimensione Danza, tempo del
saggio di Nilla: colori, arte, vita

In passato si diceva ai bambini che c’era un tesoro nascosto ai piedi dell’arcobaleno. E’ vero: là nel crogiolo dei colori c’è uno specchio magico che, se sappiamo blandirlo, ci rivela i nostri gusti, le nostre avversioni, i nostri desideri, le nostre paure, i nostri pensieri reconditi e ci dice cose essenziali sul mondo, su noi stessi

Con queste parole, sabato e domenica scorsi, una voce fuori canto ha aperto il saggio di fine anno di Nilla Barbieri pietra miliare della danza in una Casalmaggiore che da anni ospita la sua scuola, Dimensione Danza, nella quale sono passate generazioni di bambine e anche di qualche maschietto. Protagonisti della storia danzata i colori che hanno narrato di arte, di musica, di energia, di protezione, di gioia, di armonia, di passione, di equilibrio, di terra, mare e cielo, di introspezione, pace, serenità e tanto altro: un caleidoscopio dal titolo “I colori della Vita” ha incantato il pubblico nella splendida cornice del nostro teatro.

Il sipario si apre con la luce, unica energia che possiamo vedere sotto forma di colori, costumi bianchi e luccicanti, piccoli punti luce tra le mani, danno il via alla storia: c’era una volta Mago Colore, ottimo Mago e grande pittore, Giallo dipinse il sole che brilla, Rosso il fuoco che scintilla, Blu fece il cielo e i mari usando i colori primari.

Un susseguirsi di tinte ognuna delle quali racconta qualcosa, narra una fiaba, ci parla di arte e di vita. Combinazioni che ricordano Mondrian, i sogni che si avverano oltre l’arcobaleno, il rosa per i giochi di bimba, l’energia del viola, i colori astratti di Mirò e quelli pieni delle matite colorate, il fucsia che richiama Barbie, le pietre preziose incastonate tra oro e argento, l’eterno binomio tra il bianco e il nero lotta tra contrasti o complementare armonia? E ancora l’azzurro del cielo, del mare, il rosso simbolo della violenza contro le donne, ma anche del fuoco, del sangue, della passione, dell’amore. Non ne è stato tralasciato nemmeno uno, ogni tinta, ogni sfumatura, ogni colore si sono animati in splendidi costumi e passi di danza per chiudersi in una tarantella con tamburello e tutù tricolore, omaggio alla nostra Italia, e l’inno ai giochi olimpici simbolo di pace e fratellanza tra i popoli. Ad accompagnare i passi musiche meravigliose: Rapsodia in Blu di Gershwin, Libertango di Piazzolla, L’Effet de Masse di Maelle, Les Fleurs du Male di Sahalé, Girar o Mondo di Pattern Drama, Experience di Lodovico Einaudi, The Days Go By di Max Richter Snow Walz di Lindsey Stirling, Steppe di René Aubry, solo per citarne alcune.

Un carosello di colori, danza e musica, un unicum armonioso, equilibrato, euritmico, proporzionato che ha rapito i sensi.

Ci sorprende ogni volta Nilla, tanto che ci si chiede come riesca a trovare ispirazione per creare spettacoli incantevoli e sempre nuovi ogni anno, senza ripetersi mai. In gioco di certo c’è il talento, la cultura artistica e musicale, la fantasia, l’estro, la collaborazione di persone come Paola, Melissa, Vittoria e Annaleila ma sopra a tutto sta la passione, quella vera, quella che non riposa mai.

Giovanna Anversa (Foto Marcello Rodolico)

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