Cronaca

Bozzolo, Cittadella in ritardo e
quel timore di perdere il terminal

I problemi ci sono, inutile girarci attorno. E se è vero che il maltempo e la pioggia insistente dei giorni scorsi male si sposano con le esigenze legate ai lavori pubblici, nello specifico quelle del raddoppio ferroviario del tratto da Mantova a Piadena Drizzona, è altrettanto vero che in altri cantieri si va avanti comunque e che una grande opera meriterebbe più attenzione anche alle tempistiche.

Ecco perché a Bozzolo si chiede una accelerata sulle tempistiche del raddoppio e in particolare sulla costruzione della Cittadella, fatta di prefabbricati, che proprio a Bozzolo dovrebbe ospitare gli operai di Bozzoliana, il raggruppamento di imprese (con un colosso come Pizzarotti e non solo) al quale è stato affidato l’appalto per i lavori. In totale 350 gli operai che saranno ospitati, tuttavia come detto nulla si muove nella zona in cui i prefabbricati dovrebbero sorgere.

Ma c’è un altro tema che si affaccia e un po’ spaventa proprio Bozzolo: per accelerare i tempi, l’intenzione sarebbe quella ora di spostare il terminal di qualche chilometro, da Bozzolo a Piadena Drizzona, dove dunque i treni partirebbero. Un modo per non avere l’impaccio dei treni durante il cantiere nella tratta proprio da Bozzolo a Piadena Drizzona, col comune Casalasco che, in questo caso, diverrebbe lo snodo tra gomma e ferro, ossia il punto in cui i pullman arrivano e i treni partono. Quello che, sino ad oggi, è accaduto invece nel comune mantovano di confine.

Bozzolo ovviamente non ci sta, per almeno tre motivi: uno è logistico, dato che c’è stato un impegno a trovare un ampio spazio di parcheggio mediante l’accordo col supermercato Migross e, dopo pochi mesi, tutto questo rischia già di essere superato; il secondo è legato alla comodità dei pendolari, che dovrebbero rivedere orari e metodi di viaggio in corso d’opera, a poco meno di sei mesi dall’inizio di questa nuova vita partita a gennaio col cantiere del raddoppio, tenendo conto che parte dell’utenza – un 30% – si è già persa, preferendo spostarsi in auto; il terzo è anche economico: a Bozzolo c’è infatti la Cima, unica azienda di riparazione dei treni e, qualora il binario venisse chiuso, perderebbe le commesse e rischierebbe grosso.

Il quarto tema, se vogliamo, riguarda il fatto che tagliare il tragitto e spostare il terminal su Piadena Drizzona, anziché su Bozzolo, difficilmente consentirebbe di guadagnare tempo o accorciare i ritardi, anche perché nel momento in cui il progetto è stato stilato, era stato individuato lo spazio per fare convivere passaggio regolare dei treni e cantiere proprio da Bozzolo in avanti (direzione Cremona e Milano).

G.G. (video Alessandro Osti)

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