Cronaca

Colonnello Luigi Regni, Encomio
Solenne per il caso di Saman Abbas

In occasione della festa dell’Arma che si è svolta a Reggio Emilia il 5 giugno scorso, è stato consegnato al colonnello Luigi Regni, dalle mani del Procuratore di Reggio Emilia e dal Comandante Provinciale dei Carabinieri, un Encomio Solenne del Comandante Generale dell’Arma riguardante la vicenda della povera Saman Abbas, la giovane ragazza di origini pakistane scomparsa nel maggio del 2021 a Novellara.

“Tale riconoscimento rappresenta un atto importante e allo stesso tempo raro, – ha fatto sapere Luigi Regni – perché tributato dalla massima autorità dell’Arma in ambito Nazionale, tant’è che, in 40 anni di carriera, mai avevo ricevuto un Encomio Solenne. Ringrazio il Comandante che ha voluto manifestarmi questa vicinanza e riconoscenza. È l’ultimo atto della mia lunga carriera dopo i recenti diplomi di Cavaliere della Repubblica Italiana e la Medaglia d’Oro per i 10 lustri di carriera militare senza demerito”.

“La vicenda di Saman – prosegue il colonnello Regni – ha addolorato anche tutti noi militari, che, ricordo, siamo prima di tutto esseri umani, siamo figli e molti di noi accompagnati e tantissimi con figli. È stata una vicenda dolorosa per come si è svolta e che ha riguardato una povera giovane ragazza che desiderava la sua libertà. Le sofferenze per il caldo soffocante sotto le serre, il corpo che non si trovava, l’assalto mediatico, le difficoltà relative alle indagini e tante altre cose. In tutto ciò, ringrazio i superiori che mi hanno sempre sostenuto e mai “pressato”, anzi, ci siamo tutti sentiti più sicuri e compresi. Sono sempre stato consapevole della fortuna che ho avuto trovando collaboratori assolutamente all’altezza, con altissimo senso del dovere, capaci e lavoratori instancabili. È capitato più volte di dover intervenire e dirgli “ora basta, vai a casa a riposarti, vai da tua moglie, vai a mangiarti una pizza con i tuoi cari”.

“Ringrazio mio padre Rufino, oggi purtroppo malandato 94enne, colonnello dei Carabinieri, che mi ha dato gli insegnamenti fondamentali di Ufficiale. “Sii sempre corretto, leale, presente, ricordati del benessere del personale e stai in mezzo alla gente e non dimenticare mai chi sei stato”, e aggiungo…. anche nei lavori estivi da studente: fiero di aver fatto il magazziniere e il lavapiatti (lo sguattero) in un grosso ristorante. A Guastalla e Reggio Emilia lascio il cuore e tantissimi amici. Nel capoluogo ho ritrovato colleghi con i quali avevo condiviso esperienze lavorative negli anni ’90 quando ero sottufficiale. Li lasciai giovani ad inizio carriera e li ho ritrovati luogotenenti, appuntati scelti q.s. con tanti anni di esperienza e con incarichi di responsabilità. E poi i collaboratori della Compagnia di Guastalla, oggi posso dirlo: con alcuni di loro ci conoscevamo da sottufficiali, poi sono diventato il loro comandante ma hanno avuto sempre l’intelligenza e la preparazione militare tali da non farmi mai sentire a disagio. Quei collaboratori, molti dei quali ormai in altre realtà territoriali italiane, con i quali resta tuttora il desiderio di sentirci, salutarci e perché no, incontrarci, così come quelli ancora in territorio guastallese”.

“Per quanto mi riguarda, grazie all’esperienza maturata in 40 anni, che non voglio perdere e/o dimenticare, mi sono messo a disposizione del comune di Colorno, dove vivo da alcuni anni. Infatti mi occupo, a fianco del Sindaco e in un’ottica di collaborazione fattiva con il Comandante della Stazione, di sicurezza e della riorganizzazione del “Controllo di Vicinato”. Non mancano saltuarie conferenze dove racconto la mia personale esperienza, fornendo nel contempo alcuni suggerimenti in tema di “violenza alle donne – codice rosso”; “truffe agli anziani”; “contrasto ai reati predatori, segnatamente furti in appartamento”. In tutto questo trovano posto i miei anzianissimi genitori e suoceri che, inevitabilmente, occupano gran parte del mio spazio. È giusto così, trattandosi di una ruota che gira”.

“Una menzione speciale a mia moglie Cristina, donna eccezionale, sempre in disparte, la quale non si è mai permessa di criticare la mia professione: mai una pressione, una tensione, più volte ha dovuto disfare le valigie – non si parte più ed era lei a rassicurarmi, io un po’ arrabbiato e deluso, venivo subito rassicurato perché mi diceva: “non ti preoccupare, sarà per un’altra volta”; i miei figli Alessandro ed Annalisa, bravi a scuola e nella vita, amanti della musica (il maschio con la chitarra e la femmina con la tastiera); inoltre, Alessandro nel direttivo della protezione civile di Colorno. Che dire di più?”, conclude Regni.

M.C.

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