Politica

Matteo Piloni (PD): "Punto nascite
OglioPo, Bertolaso batti un colpo?"

Si nasce ancora in auto, ai margini delle città. Si nasce ancora – e per fortuna, non per altro – senza complicanze o incidenti irreparabili e non in reparto. Quello registrato qualche giorno fa alle porte di Parma e dopo una corsa dal Casalasco è il quarto (che conosciamo) dei casi in cui i tempi non sono stati rispettati, in cui i piccoli hanno anticipato la loro venuta in questo mondo obliquo. Si nasce in auto, o per strada. Fosse stato anche un solo caso dal 30 ottobre del 2018, giorno in cui il Punto Nascita Oglio Po ha chiuso i battenti, sarebbe comunque degno d’attenzione, sarebbe comunque logico risolverne, alle radici, le condizioni di partenza.

Non torneremo sul latte versato, tanto sapete già che non si salva – e non salviamo – nessuno. Che tutti hanno speso parole, che la politica, al di là di dichiarazioni di principio, di accuse, di prese di posizione non é andata. Nazione, regione, politica, partiti. L’importanza della famiglia, dei pargoli, della loro venuta al mondo. Un buon caravanserraglio che dal 2018 ad oggi (quando almeno a Asola e Casalmaggiore si nasceva ancora) ha fatto in modo che tutto rimanesse come é adesso. Non abbiamo detto – si noti bene – che non si è fatto nulla. Macome tutti siamo abituati a valutare i risultati e i  risultati sono il niente di adesso.

Dopo le elezioni ed i silenzi dopo tante promesse, ad intervenire, questa volta, sollecitando la Regione a dare risposte, Matteo Piloni (PD).

A ormai sei anni dalla chiusura tanto contestata del punto nascite dell’Ospedale di Oglio Po, vorremmo sapere se finalmente Regione Lombardia abbia iniziato l’interlocuzione con il Ministero e, in caso affermativo, a che punto sia la richiesta di deroga.

Rispondendo alla nostra ultima interrogazione presentata lo scorso settembre, l’assessore al Welfare aveva confermato l’impegno di valutare la possibilità di richiedere al Ministero la deroga per riattivare il servizio, anche in assenza del raggiungimento della soglia di 500 parti annui.

La richiesta era scaturita dopo il parto avvenuto in un distributore di benzina, sulla strada verso Parma, in mancanza di un punto nascita vicino la coppia di genitori aveva scelto di recarsi a Parma proprio perché, dopo che il reparto Maternità dell’Oglio Po di Vicomoscano è stato chiuso, il centro emiliano risulta quello di riferimento per Casalmaggiore e per tutto il Casalasco”.

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