Economia

Gussola, minimarket Storti: un
sorriso e tutto quel che serve...

Un sorriso sempre acceso sul viso, qualche piccolo accenno di timidezza che maschera bene dietro l’innata capacità di stare con le persone, di averle di fronte e farle sentire parte. Parte di un’attività come lei stessa racconta “... mi sta dando tutte le soddisfazioni che cercavo“. Lei é Elisa Storti, 29 anni, imprenditrice. Tre anni fa ha deciso di rilevare l’ex Superette Rizzi, 30 anni di servizio per la comunità, dopo aver lavorato in zona come florovivaista e dopo aver lavorato per un anno nell’unica bottega di prossimità di natura alimentare rimasta nella vicina Torricella del Pizzo, che è gestita dalla zia e dalla cugina. Poteva sembrare un azzardo in tempi di auto veloci, di figli disponibili, di supermercati sempre più grandi nei paesi vicini. In tempi di chiusure e di Covid. Ma lei ci ha creduto sino in fondo, e continua a crederci con quel sorriso ostinato e caparbio.

Il minimarket Storti sorge alle porte di Borgolieto, una delle aree del comune di Gussola. L’accesso dà sulla provinciale per Torricella e Motta. Le auto corrono, ma mai troppo, e mai troppo forte per non notare quella cappottina che incornicia l’attività commerciale. Ti fermi incuriosito, per una prima volta e poi scopri che in fondo a quel sorriso sempre acceso, a quella ostinata volontà di fare, di stare in mezzo alla gente e di crederci c’é una ragione profonda. Un amore per il proprio tempo, il proprio paese, la sua gente e tutto ciò che accade. Un amore viscerale per il proprio lavoro. Scopri che anche per te, che corri veloce per stare dietro a tutto, che cerchi e non sai a volte neppure cosa, che pensi di andare lontano c’é tutto quel di cui hai bisogno, a partire da una parola, da prodotti particolari e da un sorriso. E ci sono minuti che se ti fermi ad osservare, ti sembrano fermi nel tempo. In un tempo in cui la piazza e le botteghe erano il centro del mondo. Dell’universo di tanti, a partire dagli anziani.

Un tempo le chiamavano botteghe di prossimità. Una sorta di luoghi magici ricchi di profumi e di prodotti. Sovente incroci qualche anziano del paese. Donne che si portano da casa le borse, prendono l’essenziale, chiedono di te, di qualche altro cliente che non vedono da un po’. Due chiacchiere insomma, tra un pezzo di focaccia e due biscotti particolari da portare a casa. “La clientela – ci spiega Elisa – é varia. Ci sono le signore che abitano qui vicino, che vengono a piedi o in bicicletta. Ma poi ci sono i ragazzi, e c’é tanta clientela che magari si ferma per una prima volta e poi continua a venire. C’é la mamma col passeggino, o il papà che si ferma a prendere qualcosa“.

Già, siamo uno di quei casi, caduti nella rete. Ti fermi quasi per caso, fai un giro tra tutto quel che vedi e scopri vecchi sapori e nuovi, scopri che c’è tutto quel che cerchi, quello di cui hai bisogno. Fosse anche e solo gustarsi qualcuno di quei quadri, qualcuno di quei volti che entrano ed escono, di quelle nonne con improbabili borse a tracolla che chiedono come sta la Gina o la Franca, chiedono il necessario lo pagano ed escono con un sorriso in più sulle labbra. Un tempo le chiamavano botteghe di prossimità. Sono una sorta di mondo nel mondo e funzionano solo se a guidarle ci sono persone come Elisa, persone che credono totalmente in quello che fanno, che sanno come e cosa va fatto. “Mi è sempre piaciuto parlare con la gente, stare a contatto con il pubblico – ci racconta in uno dei momenti di quiete – e mi piace conoscere clienti nuovi, ancor di più quando poi, come sta accadendo qui, spesso tornano. I prodotti? Punto sulla qualità pur non perdendo di vista il prezzo, sul fresco tutte le mattine, sui pani e le focacce. Poi c’é la gastronomia, il merluzzo fritto il venerdì. Seguo i gusti delle persone e sono attenta a quello che mi propongono i fornitori…“. Ci sono i prodotti senza zucchero, c’é la frutta e la verdura, i surgelati. C’i sono brioches artigianali. E c’é tutto quello che serve.

Le persone vanno e vengono. Poi a volte non tornano più ed altre ancora invece si rifermano quando passano. Dipende da quello che trovano, dall’atmosfera che respirano, dai colori, dai profumi, da quello che trovano. Il market di Elisa é una sorta di borsa di Mary Poppins. E non solo per i prodotti offerti, non solo per quelli… dalla disponibilità alla capacità di saperci fare con i clienti, c’é tutto quello che é necessario.

Il segreto? Al di là della scelta del puntare sulla qualità e sulla prossimità c’é il rapporto col pubblico. In una società in cui ci si sente sempre più naufraghi ed estranei, luoghi, volti, voci e forze come quella di Elisa sono baluardo, energia centripeta che ti fa comprendere quanto ancora di cielo dipinto resti nella vita di paese, nelle botteghe di prossimità e quanto questo debba essere tutelato. E’ un segreto, quello di Elisa, che porta alla felicità? Sì… “All’inizio, quando l’attività mi è stata proposta, ho avuto un attimo in cui ci ho pensato su, in cui poteva sembrare un azzardo poi devo dire che, soprattutto in questo ultimo anno, sto crescendo e tutto va per il meglio. Per adesso va bene così, al futuro non ci ho ancora pensato...”.

Il futuro é ciò che si sta vivendo. Tra le varie cose che si possono portare a casa dal market di Elisa anche una piccola lezione di vita. Ed un sorriso. Già, a Gussola e alle porte di Borgolieto c’é tutto quel che serve…

Na.Co.

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