Il caso Torricella: tra Comunali
ed Europee "balla" il 25%
Un caso unico in provincia, a livello di affluenza. E’ quello di Torricella del Pizzo che sta facendo registrare una clamorosa discrepanza tra il numero di votanti per le Comunali e quello di votanti per le Europee. Ora, è abbastanza fisiologico che le elezioni locali interessino di più ed è anche nella logica delle cose che i comuni con un solo candidato sindaco abbiano fatto campagna elettorale quasi esclusivamente per avere una buona affluenza e battere il quorum del 40%.
Ma a Gussola la differenza tra Comunali ed Europee è del 3%, a Rivarolo del Re del 4%, a Solarolo Rainerio e Tornata del 5%, a Voltido del 6% e a Commessaggio del 7%. Questo per restare ai comuni comprensoriali che hanno un solo candidato sindaco. A Torricella del Pizzo, alle ore 19 di domenica, la differenza era addirittura del 25%: un dato clamoroso, sulla carta, che però si spiega con la “questione Aire”.
Premessa: Torricella è, assieme a Motta Baluffi e San Martino del Lago, uno dei paesi casalaschi che ha il maggior numero di Aire, ossia di italiani residenti all’estero. Questi vengono conteggiati come elettori per le Europee, non però per le Comunali, perché questo prevede la legge per i comuni in cui vi sia una sola lista (e un solo candidato sindaco). Una decisione presa per aiutare il raggiungimento del quorum.
Torricella infatti ha 733 aventi diritto per le Europee (anche con gli Aire) ma soltanto 453 aventi diritto per le Comunali (senza gli Aire, essendovi la lista unica). Per questo motivo la percentuale delle Europee, avendo una base votante più alta, si abbassa sensibilmente. In realtà però i votanti a Torricella sono stati 290 sia per le Europee sia per le Comunali (dato delle ore 19 di domenica). Tradotto in percentuale, quel numero 290 diventa il 64,02% alle Comunali e il 39,56% alle Europee.
Giovanni Gardani