Cronaca

Digitale consapevole nell'era
dell'automazione. Ricetta di Picca

L’uomo al centro della tecnologia, l’informatica come musica di cui orchestrare gli strumenti, e i giovani da formare e supportare nel gestire il futuro che ci aspetta. Per l’ing. Alberto Picca sono punti fermi dai quali mai allontanarsi per vivere nel modo più attivo ed efficace questi tempi rivoluzionari e velocissimi che snocciolano in ogni campo prodotti creati dall’Intelligenza Artificiale (A.I.), un po’ spauracchio e un po’ sogno digitale nel quale stiamo comunque tutti già vivendo, da Alexa alla domotica, dagli strumenti di Chrome ai cookie.

Un’altra scelta azzeccata della presidente del sodalizio Cristina Torricelli: la serata di lunedì 27 maggio che ha visto Picca relatore del Rotary Club Casalmaggiore Viadana Sabbioneta (di cui è socio, presentato anni orsono da Gianluca Bocchi e introdotto da Giulio Bodini) è stata uno stupendo mix di empatia, informazioni, scoperte ed esperimenti, perché lui ama così tanto il suo lavoro da condividerlo con competenza, naturalezza e semplicità a pubblici di tutte le età: da almeno 3 anni viene accolto come testimone e divulgatore digitale nelle scuole superiori, da quasi 20 si confronta con esperti ed il suo team per trovare le migliori tecnologie e proporre le più performanti soluzioni informatiche alle aziende ed ai professionisti di ogni campo (è di questo che si occupa Area Group, di San Giovanni in Croce, di cui Alberto Picca è direttore tecnico), da sempre adora l’informatica, o almeno da quando il prof. Fabrizio Camuso, all’ITIS del Polo Romani di Casalmaggiore, gli ha fatto scoccare la scintilla dei mattoncini Lego: “E’ così che io vedo l’informatica, come una costruzione fatta di tante componenti, come la creatività, la solidità, i dati, la cyber security, l’empatia con il cliente… mille sfaccettature che vanno messe insieme con precisa ottica e positiva finalità”.

Ovviamente fra questi mattoncini si inserisce l’Intelligenza Artificiale: anch’essa da gestire (nel senso -anche- che ogni suo “risultato” va rigorosamente controllato: mica tutto è perfetto, anzi…), che comunque non potrà mai sostituire l’uomo, che si rivela veramente utilissima per alcune funzioni (quelle mediche e scientifiche, sopra a tutte) ma che manca di “anima” ed emozioni, che sembra potrà dominare il nostro futuro o che magari, fra 5-6 anni, si rivelerà una bolla tecnologica come sta accadendo adesso per le criptovalute.

“I ragazzi, i giovani di oggi, saranno i veri protagonisti di questa rivoluzione digitale, e per questo è determinante che noi adulti li sappiamo rendere capaci di distinguere una tecnologia utile da una inutile o dannosa, e che li educhiamo ad essere consapevoli dell’uso corretto e responsabile degli strumenti che hanno a disposizione. Credo molto nelle nuove generazioni, e noi che già operiamo attivamente nel digitale, le dobbiamo supportare”.

Così Alberto Picca avrebbe voluto concludere la sua relazione, ma, dopo l’applauso degli amici rotariani che lo hanno ascoltato con interesse ed attenzione, non ha potuto esimersi dal rispondere alle domande e alle riflessioni di tanti, fra cui Mauro Acquaroni, Mario Fazzi, Giancarlo Belluzzi, Enzo Rosa, Gianluca Bocchi, Letizia Frigerio, Alberto Grazzi, Gabriela Disraeli, Massimo Mori e Vincenzo Corbisiero.

E a chiudere la serata…tutti a voler provare i visori di realtà aumentata, virtuale e mista che Alberto Picca ha messo a disposizione degli amici, per far testare i poteri dei robot umanoidi (guardate a questo link, o a questo), i tuffi immersivi nei girasoli di Van Gogh, gli anfratti di negozi virtuali o la potenziata vista di quanto ci circonda.

l.f.

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