Elezioni 2024

Il subdolo Orlando, un palco in
piazza e quel ponte ancora da fare

Quando ha visto il suo nome nei complotti provinciali, la tentazione del prenderla sul ridere gli é venuta forte. E probabilmente lo ha anche fatto. Orlando Ferroni, chiavistello per rompere e mandare a gambe all’aria il Centro Destra Casalasco, é una bella storia da raccontare ai posteri. Per chi non lo conosce.

Hanno paura. Non sono io a sabotare il Centro Destra Casalasco. Perché se davvero lo fossi vorrebbe dire che il Centro Destra Casalasco non esiste. E a livello casalasco comincio a pensarlo davvero. Non c’è bisogno di un Ferroni per sabotare i partiti che compongono la coalizione. Io sono sempre stato leale nei confronti di tutti ed ho agito, anche questa volta come sempre, per il bene della città, per fare qualcosa per una città che negli ultimi 10 anni si é spenta. Le mie proposte le ho sempre fatte, il mio impegno e la mia vicinanza ai partiti di Centro Destra non può essere sicuramente messo in dubbio. Il dubbio che ho é che qualcosa a livello locale  esista. I rappresentanti locali forse rappresentano solo se stessi. Chi va al voto non dovrebbe averne paura. Io comunque vado avanti. Se Filippo Bongiovanni  e le forze che rappresenta perderanno le elezioni, é perché la gente non li ha votati, a prescindere da Ferroni. Io non cancello l’unità del centro destra, metto alla luce la debolezza di questo centro destra che qualcuno pensa di rappresentare“.

E’ un martello, come al solito. “La prima cosa che farò? Sicuramente l’impegno per il ponte é prioritario. In altri tempi avevo portato qui la possibilità della struttura provvisoria che avrebbe potuto poi essere mutata in definitiva, avevo portato qui la possibilità di arrivare ad chiedere un finanziamento, lo stesso progetto con i costi. Chi mi prendeva sul ridere allora dovrebbe pensare a quanto tempo manca alla definitiva chiusura di quello che c’é. Avevano valutato, i tecnici e non io, una vita di una decina d’anni per il vecchio ponte rimesso in sesto. Ricordo che é stato riaperto ad inizio giugno del 2019. Cinque anni sono passati e a parte le parole non ho visto altro. Siamo in gravissimo ritardo e non possiamo permetterci di interrompere un’altra volta il collegamento tra Lombardia ed Emilia e, per il Casalasco, dover procedere per Viadana e San Daniele. Io insisto sulla questione, perché mi sembra che nessuno lo faccia con forza, così come per la tangenziale“.

Sta – complottando – Orlando Ferroni. O qualche subdolo lo complotta e lo manovra. “Avrei potuto fare altro, o accettare altre proposte, ma in questi anni ho capito una cosa. Di non credere alle promesse di chi ti dice che c’é un posto per te. Il posto te lo devi guadagnare e deve essere uno di quelli in cui puoi contare qualcosa davvero. So di poter fare qualcosa di utile per la città, so di poter utilizzare il sistema che utilizzo per il lavoro. So che Casalmaggiore deve e può crescere, sarà la gente a decidere il da farsi. Se vorranno Filippo, sarà lui a governare Casalmaggiore, se vorranno Toscani o la Piccinelli sarà sempre e comunque la gente a decidere. Se poi decideranno per me, farò di tutto per farla crescere“.

Intanto Orlando Ferroni ha organizzato un comizio. L’idea gli è partita vedendo il palco montato in piazza. “Ne ho chiesto l’utilizzo. La piazza non sarà chiusa, ne ho chiesto l’utilizzo martedì prossimo, dalle 20.30 alle 24“. Un comizio alla vecchia maniera, che è tutt’ora un working progress. Lo ha preso d’istinto. Altro appuntamento il 6 giugno nella sala conferenze di Santo Stefano. Poi, i soliti complotti a tavola dove il candidato sindaco é e resta un raffinato stratega.

Sarà poi il voto a decidere. E a quel punto il dado sarà tratto, per tutti.

Na.Co.

 

 

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